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Andria, ex statale interrotta: Montegrosso isolata

 
Marilena Pastore

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Marilena Pastore

Andria, ex statale interrotta: Montegrosso isolata

Dura protesta di Giacomo Bonizio in merito agli incredibili disagi per tutti

Domenica 14 Febbraio 2021, 09:30

ANDRIA - Lavori sulla sp 2 e isolamento del Borgo Montegrosso: la messa in sicurezza e l’ammodernamento della provinciale sta comportando l’esclusione dalla viabilità ordinaria la frazione di Montegrosso. Con grosso disagio dei residenti e imprenditori della zona. Una vicenda che va avanti da quasi due anni e che più volte è stata denunciata dal Comitato «Io sto con Montegrosso». I lavori sarebbero dovuti terminare a gennaio 2019, termine però rinviato a causa di una importante variante al progetto ed ora i lavori sono ben lontani dalla conclusione. A ciò si aggiunga che dal progetto originario è sparito lo svincolo per Montegrosso, svincolo che avrebbe previsto un secondo ponte a scavalco sulla strada che sarà a quattro corsie più complanari.

«Montegrosso è condannata a morire – spiega Giacomo Bonizio, componente del Comitato – Se questo isolamento dovesse perdurare ancora il Borgo e la sua economia fatta di turismo, enograstronomia e imprese agricole saranno destinate a sparire in pochissimo tempo. Da tempo stiamo denunciando questa condizione di totale isolamento, insieme ad un problema di sicurezza stradale: la strada che dobbiamo percorrere in alternativa per raggiungere il borgo è estremamente pericolosa (ovvero la vecchia strada di Minervino Murge e la SP43 che collega il borgo al SS. Salvatore ) e gli incidenti lo testimoniano quotidianamente. Ci auguriamo che la soluzione arrivi il prima possibile». Il comitato era presente lo scorso 10 febbraio al vertice a palazzo di Città ad Andria, promosso dal presidente del consiglio comunale Giovanni Vurchio con i consiglieri comunali, il presidente della Provincia Bat Bernardo Lodispoto e il sindaco Giovanna Bruno. E’ stato convocato per conoscere nel dettaglio i due progetti alternativi possibili, illustrati dall’ingegnere progettista Pasquale Colonna: potenziamento dello svincolo per Minervino Murge oppure sottopasso all’altezza della SP12 per Barletta, più vicino all’abitato di Andria. Due progetti di impatto ambientale importante nonché – e qui è il nodo della vicenda – particolarmente costosi, a fronte di esigue risorse da parte della Provincia Bat che attende, quindi, un finanziamento forse regionale per far fronte alla variante. Per la soluzione completamente nuova sarebbero necessari circa 16 milioni di euro, molto meno invece per l’altra già esistente.

«Dal punto di vista funzionale le due alternative sono equivalenti: entrambe consentono tutti i movimenti in ingresso e in uscita tra la Strada Provinciale 2 e il Borgo di Montegrosso – spiega l’ing. Colonna - La differenza sta nella posizione dei due svincoli: uno sarebbe completamente nuovo, in una zona più vicina verso Andria, l’altro invece è il potenziamento di uno svincolo già esistente che attualmente non consente certe manovre. Ci sono tempistiche che possono consigliare l’una o l’altra alternativa ma possiamo già dire che lo svincolo nuovo comporta una serie di problematiche sul territorio, a livello idraulico e di autorizzazioni. Lavorare su uno svincolo già esistente è più semplice dal punto di vista delle autorizzazioni, ma il percorso per gli abitanti di Montegrosso sarebbe leggermente più lungo di 1500 metri (circa due minuti di percorrenza). E’ una soluzione comunque più facilmente realizzabile, sia per la possibilità di reperire le risorse finanziarie dal momento che costa meno sia per reperire più rapidamente le autorizzazioni; l’altra alternativa comporta invece tempi più lunghi per entrambe le cose. La scelta ora è politica». Anche il partito di Forza Italia Bat interviene nel dibattito. «Dopo una lunga interlocuzione con la provincia ed i suoi tecnici eravamo certi da parte dell’ente provinciale dell’approvazione del progetto del sottopasso all’altezza della SP 12 per Barletta – spiega Luigi De Mucci, commissario Forza Italia Bat - Invece, dopo 1 anno e mezzo circa tutto è fermo e siamo ancora nella fase studio circa la fattibilità dei progetti da parte dei tecnici incaricati dalla provincia. V’è di più: se la Provincia Bat dovesse decidere di effettuare in autonomia la variante al progetto, mancherebbero, ad oggi, anche le risorse economiche da impegnare per la realizzazione del tutto. Non è minimamente pensabile che uno dei borghi più belli d’Italia, inserito all’interno del Parco dell’Alta Murgia, venga completamente isolato e dimenticato. Chiediamo risposte certe da parte dell’amministrazione provinciale nei confronti del borgo, delle strutture recettizie, delle aziende e dei suoi abitanti ormai sempre più allo stremo».

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