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Canosa, tamponi con esito incerto: decine di cittadini richiamati per ripetere il test nel «drive trough»

 
Paolo Pinnelli

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Paolo Pinnelli

Puglia, regione fa richiamo a laboratori privati sui tamponi: «Dati devono essere forniti ogni giorno»

Il sindaco Morra ha chiesto spiegazioni: la Asl ha risposto che il disservizio sarebbe legato alle condizioni metereologiche.

Giovedì 11 Febbraio 2021, 15:03

CANOSA - Il dubbio dei tamponi dubbi al drive through. Non è un gioco di parole, utilizzando tra quelle purtroppo più in voga in questo momento Covid, ma è uno strano fenomeno - al momento inspiegabile, almeno ai comuni mortali - che si manifesterebbe con i tamponi fast che vengono effettuati dal giovedì al sabato al drive through di Canosa, in zona Costantinopoli.

Partiamo da qui, dall’estrema periferia: l’amministrazione comunale - diligentemente - ha fatto in modo di approntare, di concerto con il 118 e la Asl, uno spazio per effettuare i tamponi drive through, senza scendere dalle auto. Un luogo quindi adatto, anzi, adattissimo: si gira attorno al palazzetto dello sport senza dar fastidio a nessuno, né al traffico né agli abitanti della zona, abbastanza lontani dal percorso.

I primi destinatari degli inviti per sottoporsi ai tamponi rapidi sono stati gli operatori e il personale della scuola, docenti e insegnanti.

Due settimane fa, la prima «ondata» di test, la scorsa, la seconda «ondata»: decine e decine di test e risultati quasi immediati. Fin qui nulla di strano, anzi, segno di grande efficienza. Il problema, anzi, il fenomeno dei tamponi dubbi è invece esploso quasi subito. La prima settimana sono stati in tanti ad essere richiamati per rifare il test in ospedale, perché il risultato sarebbe stato «dubbio». Sabato sera, la seconda e più intensa ondata: decine tra docenti e personale scolastico, dopo aver effettuato il test, sono stati richiamati. Alla spicciolata, dopo meno di un’ora, si sono quasi tutti ritrovati davanti al pronto soccorso dell’ex ospedale per rifare il tampone rapido.

Le palpitazioni che tutti i «pazienti dubbi» hanno vissuto nell’attesa, si sono man mano affievolite davanti all’evidente consistenza della presenza di colleghi «dubbi». Secondo test e tutti, o quasi tutti negativi.

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