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La delibera
Nico Aurora
05 Gennaio 2021
Il presidente del Bari Cosmo Giancaspro
Il Comune di Trani si costituirà parte civile nel procedimento denominato «Chiavi della città» a carico dell’ex presidente del Bari calcio, Cosmo Antonio Giancaspro. Ma tra gli imputati c’è anche lo stesso sindaco Amedeo Bottaro: e la circostanza apre scenari particolarmente delicati sulla gestione della materia dal punto di vista giuridico, amministrativo e politico.
Dovrà essere il vicesindaco Fabrizio Ferrante a firmare la costituzione in giudizio del Comune contro il primo cittadino, così come previsto dal Testo unico degli enti locali. L’incarico è stato già affidato ad un avvocato esterno, Beppe Cioce, su indirizzo politico del vicesindaco, cui dovrebbe ora fare seguito una delibera di giunta - con l’ovvia assenza del sindaco - per la formale costituzione in giudizio.
Il dirigente dell’Area contenzioso, Angelo Lazzaro, ha affidato l’incarico all’avvocato Cioce del Foro di Trani e non all’Avvocatura comunale, «in considerazione della delicatezza e particolare complessità della fattispecie», in vista dell’udienza preliminare che il Gup, Ivan Barlafante, ha fissato per il 22 gennaio.
La richiesta di rinvio a giudizio riguarda Giancaspro, l’ex presidente del Trani, Michele Amato, i dirigenti calcistici Michele Bellomo e Alberto Altieri, l’imprenditore Emanuele Mosconi, il sindaco Amedeo Bottaro, l’ex consigliere comunale Diego Di Tondo, i dirigenti e funzionari comunali Carlo Casalino, Leonardo Cuocci Martorano e Pasquale Ferrante.
Titolare del fascicolo è il pm Francesco Aiello, subentrato alla collega Silvia Curione che nel frattempo è passata alla Procura di Bari. Proprio la Curione il 3 dicembre 2019 ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini a tutti gli indagati di questa inchiesta che ipotizza intrecci penalmente rilevanti fra calcio e pubblica amministrazione.
Le indagini - è stato spiegato all’epoca -, hanno fatto emergere «l’esistenza di un comitato di affari illeciti, gestito da Giancaspro finalizzato all’ottenimento di appalti pubblici a Trani, in cambio di una strumentale e occulta sponsorizzazione della locale squadra di calcio, realizzata con liquidità provenienti da distrazioni ai danni di altre società riconducibili» al commercialista molfettese.
Le ipotesi, a vario titolo, sono associazione per delinquere, riciclaggio, autoriciclaggio, bancarotta, peculato falso e abuso di ufficio. Giancaspro (arrestato il 16 maggio 2019) e i suoi presunti sodali avrebbero distratto fondi dal Bari per destinarli al Trani. Bottaro avrebbe dovuto favorire il gruppo Giancaspro in alcuni appalti che il Comune, però, non ha mai bandito.
Al centro delle contestazioni, in particolare, una delibera di giunta dell’ottobre 2017 per l’affidamento in concessione dello stadio comunale proprio alla Vigor Trani, ma solo fino al giugno 2018. Materia più che sufficiente per porre il Comune di Trani nella condizione di tutelarsi giuridicamente, anche contro il suo sindaco pro tempore, per essere non solo trasparente, ma anche inattaccabile.
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