«Ricordati Mike… Chi avanzerà la proposta di Barrese, quello è il traditore». E’ passato mezzo secolo da quando Marlon Brando ha portato sullo schermo don Vito Corleone, il boss della mafia italoamericana in lotta con i clan newyorchesi. Onore e vendetta, come testimonia quell’avvertimento lanciato al fratello Michael. Lo stesso avvertimento che il vicesindaco grillino di Canosa, nella Bat, ha inteso utilizzare contro i propri avversari politici.
Non serve scomodare Mario Puzo o Francis Ford Coppola per raccontare una storia di provincia. Quella in cui un consigliere comunale di opposizione, Luigi Santangelo, ha presentato una mozione di sfiducia nei confronti del sindaco Roberto Morra e del vicesindaco Francesco Sanluca, entrambi considerati grillini di ferro. Normale dialettica politica, o forse no: lo accerteranno l’assemblea cittadina o, eventualmente, gli organi competenti. Santangelo (eletto con la civica di centro «Canosa che si ama») ha messo per iscritto tutta una serie di circostanze che dimostrerebbero, a suo dire, il conflitto di interesse che esiste tra l’attività libero-professionale di Sanluca (ingegnere civile, progettista di alcune opere private), quella imprenditoriale (sarebbe titolare insieme al fratello di una impresa che ha ottenuto permessi a costruire in zone vincolate) e la sua attività politica: assessore ad Ambiente, Protezione civile e Viabilità. Ci sarebbero opere abusive – da lui progettate – che non vengono demolite nonostante sentenze passate in giudicato, lavori di consolidamento di pareti franose che non si fanno, richieste di sanatoria e cose del genere. Il tutto – denuncia il consigliere di opposizione – con la consapevolezza del sindaco, che pochi giorni dopo le dimissioni di Sanluca, arrivate a settembre 2018, gli avrebbe nuovamente conferito lo stesso incarico di vicesindaco con nuove deleghe ancora più pesanti.
Se la vedranno loro, nelle sedi opportune. Ma resta il sapore amaro di quella frase dal tono mafioso pubblicata su Facebook, dove tutti possono leggerla. «Non conosco bene Il Padrino né la vita dei clan mafiosi - dice Santangelo -, ma non credo che l’accusa di tradimento si riferisca a me. Secondo la mia interpretazione quello è un messaggio mandato alla sua stessa maggioranza, dove evidentemente ci sono malumori». E viene in mente un’altra frase celebre della saga: «Gli amici tieniteli stretti… ma i nemici, anche più stretti».