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Andria, inaugurato impianto biogas tra i primi in Europa

 
Redazione online

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Andria, inaugurato impianto biogas tra i primi in Europa

L'impianto è alimentato al 100% con materiale organico di risulta della molitura delle olive

Venerdì 25 Settembre 2020, 14:51

ANDRIA - Nel giorno dell’inaugurazione, ad Andria, di «uno tra i primi impianti biogas in Europa alimentato al 100% con sansa di olive» - come lo annuncia la stessa BTS Biogas che l’ha realizzato per Agrolio, azienda della famiglia Agresti - si dibatte un altro problema per i frantoi, già colpiti dalla Xylella, dalle gelate (è di ieri lo sblocco al Mipaaf di un decreto da 8 milioni per questi danni) e dalla concorrenza di altri Paesi mediterranei.

Unaprol, il più grande Consorzio olivicolo italiano, dopo una lettera al Governo diffonde una nota in cui denuncia un «veto» di Assitol, Associazione Italiana dell’Industria Olearia, agli incentivi per l’uso di sanse per biogas. La sospensione degli ecoincentivi è «fortemente caldeggiata da Assitol», scrive Unaprol affermando che «la preoccupazione di Assitol, che si appella al principio del 'food first’per reclamare la destinazione delle sanse ai sansifici, è del tutto priva di fondamento: in media il 67 % delle sanse prodotte in Italia sono comunque conferite ai sansifici».

Una posizione che per Unaprol «sta causando la rescissione» da parte degli impianti a biogas «dei contratti di conferimento a titolo oneroso delle sanse umide provenienti dai frantoi. L'impossibilità per i frantoi di conferire le sanse umide» le sta trasformando «da risorsa economica in un costo». E’ del 23 settembre una lettera di Unaprol al Comitato Biocarburanti del Mise e al Mipaaf, tesa a salvaguardare «la possibilità di destinare le sanse umide alla produzione di energia».

«Già durante la scorsa campagna 2019/2020 numerosi frantoi hanno dovuto interrompere l’attività proprio perché impossibilitati a smaltire correttamente le sanse - spiega Unaprol - quest’anno, con la campagna di raccolta 2020/2021 già iniziata, rischiamo il blocco totale». A tutela della filiera, «come Unaprol siamo pronti a costituirci in qualsiasi sede».

E gli fa eco Coldiretti Puglia, che appoggia l’iniziativa Unaprol: dall’eventuale stop al conferimento della sansa agli impianti di biogas c'è un «rischio collasso» per i frantoi pugliesi e «la Puglia produce oltre il 50% dell’olio Made in Italy». «La destinazione energetica - spiega - garantisce certezza, capillarità e continuità del ritiro della sansa umida che, se non viene allontanata nel giro di 24 ore, causa il rallentamento dell’attività dei frantoi con l’aggravio dei costi, il peggioramento della qualità delle olive in giacenza e il rallentamento della raccolta in campo».

«E' una situazione insostenibile che va sanata prima che la campagna olearia 2020/2021 entri nel vivo», denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

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