Cattivi odori e puzze, meglio definite «emissioni odorigene»: ci sarà una “app” a disposizione dei cittadini per segnalare casi ed episodi. E’ quanto prevede la proposta oggetto della mozione presentata dai portavoce-consiglieri comunale del Movimento 5 Stelle approvata all'unanimità nella seduta del Consiglio comunale di lunedì sera.
In particolare, ai cittadini avranno la possibilità di utilizzare una applicazione su cellulare per segnalare i cattivi odori, quindi sarà possibile informare in tempo reale l'Arpa Puglia e gli organi comunali preposti per individuare la fonte delle emissioni moleste.
«È un primo passo per tentare di risolvere uno dei problemi ambientali che attanagliano la nostra città – spiegano in una nota i consiglieri comunali del M5S Antonio Coriolano, Maria Angela Carone e Giuseppe Basile - la salute dei cittadini e le problematiche ambientali non hanno un colore politico e non possono essere né rimandati né sottovalutati. È un problema serio che doveva essere affrontato da tutte le amministrazioni comunali che si sono succedute fino ad oggi, ma che, invece, non è stato mai preso in considerazione concretamente».
Come è noto, l’iniziativa del M5S, scaturisce da ciò che si verifica in città e dintorni, da circa due mesi, dove sono stati e vengono segnalati da parte dei cittadini, cattivo odori ed emissioni odorigene che provocano problemi non solo alla respirazione, ma alla gola e agli occhi. Così, i consiglieri pentastellati allo scopo di «impegnare l’amministrazione comunale ad intraprendere azioni, in collaborazione con l’Arpa Puglia, per rendere più incisiva e immediata l’azione di monitoraggio e individuazione delle emissioni odorigene incriminate».
Di qui la proposta approvata all’unanimità in Consiglio comunale del M5S. E cioè: «la realizzazione e diffusione di un’applicazione da utilizzarsi tramite cellulare per mezzo della quale i cittadini possono in tempo reale segnalare la presenza di emissioni odorigene che, attraverso l’elaborazione della geolocalizzazione e delle condizioni atmosferiche presenti in quel dato momento, individuino l’area da cui queste emissioni provengono». Inoltre, è previsto che «vengano utilizzati dei droni, con la possibilità di sottoscrivere accordi o convenzioni con privati o associazioni che ne siano in possesso e che abbiano tutte le necessarie autorizzazioni per lo specifico utilizzo professionale, in grado di fotografare il punto preciso da cui queste emissioni provengono, per far si che Arpa e Comune possano intervenire tempestivamente».