CORATO - Addosso una giacca a vento con i colori del Venezuela, come fossero una seconda pelle. Sul telaio una piccola bandiera del suo Paese. E, nel cuore, una gran voglia di parlare di ciò che sta accadendo oltreoceano.
È partito così David Mosquera, l’ex campione europeo di baseball che ha deciso di salire su una bicicletta e arrivare fino a Roma «per la libertà del Venezuela». La prima pedalata in sella alla mountain bike arancione è scattata ieri mattina alle 8, dopo aver salutato un gruppo di connazionali nella piazza intitolata al patriota e rivoluzionario Simón Bolívar. «Ho deciso di provare questa impresa per parlare della drammatica situazione che sta vivendo il Venezuela - spiega David -. Voglio avvicinare più persone possibile per sensibilizzarle alla questione che continua a essere attuale nonostante il silenzio dei media. Soprattutto - aggiunge - vorrei sentire una voce da parte dell’Italia che finora è rimasta muta. Noi venezuelani vorremmo che l’Unione europea, e in particolar modo l’Italia, si esprimessero a favore del presidente Guaidò».
David Mosquera è nato a Caracas, ma è in Italia da oltre vent’anni. Pur vivendo a Rimini, ha voluto iniziare il suo viaggio da Corato. «Una scelta non casuale - afferma -. Parto da qui perché è davvero un posto emblematico. Prima di tutto c’è una piazza dedicata a Simón Bolívar. Poi a Corato è presente una tra le più grandi comunità italo-venezuelane che ha il suo cuore socio-culturale nel Centro nato ben cinquant’anni fa».
Sono infatti oltre 4mila i coratini di prima generazione che vivono stabilmente nel Paese sudamericano. In 12mila hanno trascorso decenni oltreoceano e poi sono tornati in città, mentre sono oltre 1.200 i nativi venezuelani residenti a Corato.
«Metà dei muri di questa città sono stati costruiti con i soldi guadagnati dai migranti italiani in Venezuela», rimarca il ciclista, prima di mettersi in viaggio. «Non era previsto - racconta ancora l’ex campione di baseball - ma ho deciso di andare prima verso Bari, anche se si trova nella direzione opposta rispetto a Roma. Poi pedalerò fino a Foggia». Il viaggio toccherà cinque regioni. Dopo la Puglia, il 31 marzo Mosquera si trasferirà in Abruzzo per la Pescara-L’Aquila, mentre il 7 aprile partirà da Ancona, nelle Marche, per arrivare in Romagna, a Rimini. Il 14 pedalerà tra Cesena e Bologna, mentre per la quinta e ultima tappa, il 21 aprile, partirà da Todi, in Umbria, per arrivare in Vaticano, dopo aver fatto tappa a Roma, in piazza Navona. «La Santa Sede e lo Stato italiano - conclude - devono assumere una posizione chiara contro la dittatura di Maduro».