Domenica 07 Settembre 2025 | 14:45

Bisceglie, «Check up» al ponte dei Borbone

 
LUCA DE CEGLIA

Reporter:

LUCA DE CEGLIA

Bisceglie, «Check up» al ponte dei Borbone

La struttura collega la città a Trani, ma la manutenzione ha lasciato sempre a desiderare

Domenica 26 Agosto 2018, 09:11

BISCEGLIE - È pericolante? Oppure c’è da stare tranquilli in quanto la sua staticità risponde ai canoni di sicurezza? Questo è quanto, all’indomani dell’impressionante ed assurda tragedia del crollo del ponte Morandi a Genova, si chiedono diffusamente i cittadini riguardo al viadotto di Lama Paterno, che dalla seconda metà del Settecento collega le città di Bisceglie e Trani.
Ora il Comune di Bisceglie, nel cui territorio ricade l’intera struttura viaria, dovrà dare una risposta a livello statale entro fine mese.
ROMA CHIAMA BISCEGLIE Il ministero delle Infrastrutture, infatti, ha inviato ai sindaci una nota in cui “nel dare seguito agli orientamenti espressi dal Governo, occorre procedere, con la massima urgenza, all’avvio di un’azione di monitoraggio dello stato di conservazione e manutenzione delle opere infrastrutturali, viarie e non, che ricadono nel territorio di propria competenza”. Entro il 30 agosto, dunque, l’amministrazione comunale deve far pervenire a Roma la relazione degli interventi necessari a rimuovere le eventuali condizioni di rischio riscontrate, allegando le perizie ed i relativi costi.

LE INADEGUATEZZE È evidente che ci si trova di fronte ad un ponte inadeguato al traffico pesante, 24 ore su 24, di auto e camion dei nostri tempi. Spesso è stato “teatro” di gravi incidenti stradali. Non si ha notizia da molti anni se sia stato interessato da lavori per la sua manutenzione.
Il sindaco Angelantonio Angarano sostiene che ci si sta occupando delle verifiche del caso. Lo stretto passaggio per i pedoni, tra guard rail e parapetti, non sembra agibile. Nessuno lo attesta. Tuttavia gli alberi di fico cresciuti spontaneamente e le erbacce ne impediscono comunque il passaggio. Non mancano poi le segnalazioni relative alla frequente caduta di pietre e calcinacci che si staccano dall’antica struttura viaria, finendo nei sottostanti fondi agricoli. Dei due semafori con la lampada arancione che avrebbero dovuto segnalare ai guidatori di rallentare ed essere prudenti durante il passaggio sul ponte, ve n’è rimasto solo uno superstite ma eternamente spento.
Che fare allora? Attendere che le vistose crepe su muri e pilastri del ponte si aprano maggiormente o intervenire celermente per rimuovere ogni situazione di pericolo? “Bisogna attendere l’esito del sopralluogo e le determinazioni della Ripartizione Tecnica comunale e poi si deciderà il da farsi”, rispondono dal palazzo di città. Trattandosi di un viadotto tra i più antichi d’Italia, l’urgenza è d’obbligo.

IL PROGETTO NEL CASSETTO Per le rettifiche plano-altimetriche delle rampe di accesso e per l’allargamento dell’opera viaria di Lama Paterno, fu redatto un progetto apposito, commissionato dall’amministrazione comunale Contò all’ing. Sabino Di Bartolomeo nel 1991. Un gruppo di proprietari dei suoli circostanti chiese al Comune di Bisceglie di modificare il progetto nella parte relativa alla complanare a sud della statale 16 bis da realizzarsi. Il progetto fu modificato e riapprovato dal Consiglio comunale il 19 giugno 1992. Il costo dell’opera ammontava a 10 miliardi e 922 milioni di lire. Non se ne fece più nulla. Il progettista fu ugualmente pagato. E le promesse politiche di finanziamento provenienti da Roma si evaporarono. Il ponte Lama, quindi, tornò ad essere avvolto dal silenzio.

Il sollecito parlamentare Nella seduta parlamentare del 21 novembre 2007, nell’ambito del decreto che disciplinava una serie di interventi volti al miglioramento del trasporto pubblico nel territorio nazionale, fu presentato un ordine del giorno dall’on. Franco Napoletano (ex sindaco di Bisceglie) che impegnava il Governo “ad adottare ulteriori iniziative, anche normative, volte a provvedere alla ristrutturazione e sistemazione del Ponte Lama, tratto stradale di estrema pericolosità per coloro che vi transitano, soprattutto in presenza di veicoli pesanti. Ma dopo è calato il letargo. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)