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Barletta, feto soffocato
dal cordone: tutti assolti

 
ANTONELLO NORSCIA

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ANTONELLO NORSCIA

Barletta, feto soffocatodal cordone: tutti assolti

L'ospedale Dimiccoli

La sentenza su un fatto del 2009 scagiona tre medici dell'ospedale Dimiccoli

Mercoledì 11 Luglio 2018, 19:10

TRANI - Nessun colpevole tra medici ed ostetriche dell’ospedale “Dimiccoli” di Barletta accusati per la morte del feto di una bimba, estratto dal grembo della madre barlettana il 18 dicembre 2009. La donna, allora 30enne, partorì la bimba già priva di vita perché strozzata dal cordone ombelicale. I primi risultati dell’autopsia (che fu eseguita dal medico legale Vito Romano, dell’ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti, e dal ginecologo barese Michele Attolico) indussero ad ipotizzare un’asfissia per soffocamento.

Un parto drammatico avvenuto cavallo dell’avvicendamento del turno di due ginecologi del reparto ostetricia-ginecologia.
L’accusa di omicidio colposo era stata contestata a cinque imputati: un medico di guardia, due colleghi in servizio al reparto e due ostetriche. Due dei cinque imputati - un medico ed un’ostetrica - erano stati già scagionati dalle rispettive accusa dal giudice dell’udienza preliminare. Ora giunge l’assoluzione per gli altri tre imputati che erano, invece, a dibattimento.

Il Tribunale di Trani ha assolto dall’accusa di omicidio colposo i dottori Giuseppe Capuano (difeso dall’avvocato Giuseppe Cioce) e Michele Scardigno (medico di guardia dello stesso reparto, difeso dall’avvocato Ruggiero Sfrecola) nonché l’ostetrica Maria Modugno (difesa dall’avvocato Michele Quinto) “perché il fatto non sussiste”.

Con al stessa formula il collegio tranese (presidente Marina Chiddo) ha assolto il dr.Scardigno dall’ulteriore accusa di omissione di atti d’ufficio.

Tra novanta giorni il deposito delle motivazioni della sentenza di primo grado, che, dunque esclude qualsiasi responsabilità contestata ai sanitari del nosocomio barlettano.

“L’istruttoria dibattimentale celebrata attraverso l’audizione di testimoni e consulenti, tra i quali il professor Arduini e la dottoressa Ditommaso, noti medici a livello nazionale specializzati in cardiotocografia – afferma l’avvocato Ruggiero Sfrecola – ha accertato l’insussistenza dei reati contestati agli imputati”.

In sede di udienza preliminare furono scagionati dall’accusa di omicidio colposo - formulata con la richiesta di rinvio a giudizio in cui sfociarono le indagini dell’ex pubblico ministero tranese Giuseppe Maralfa – un’altra ostetrica, Domenica Corrado, ed un altro medico del reparto ostetricia-ginecologia Pasquale Di Michele.

Nel procedimento penale erano costituiti parte civile i genitori della sfortunata piccola. Nell’ambito dell’udienza preliminare, la compagnia di assicurazione dell’Asl Bat risarcì la coppia, che, conseguentemente, revocò la costituzione di parte civile. Assente, dunque, nel processo celebrato a carico degli altri tre imputati.

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