La guardia texana D’Angelo Damon Harrison, leader al Maccabi Rishon LeZion, squadra rivelazione della Winner League arrivata a un passo dal successo finale è la guardia tiratrice che coach Frank Vitucci desiderava allenare. Il coach, a conclusione della trattativa, ha voluto ringraziare il presidente Fernando Marino, per averlo accontentato.
D’Angelo in Israele ha trascinato i compagni alla finalissima del 28 luglio persa nei secondi finali con il Maccabi Tel Aviv, per lui, nella gara, una prestazione superlativa; 38 punti (12/19 dal campo e 5/8 da tre punti), 6 rimbalzi e 5 assist, confermandosi il miglior realizzatore dei playoff Basketball Super League a 24.8 punti di media, miglior giocatore per media di valutazione (31.0), secondo per quoziente più efficiente tra punti e minuti giocati (0.69), terzo per plus/minus (41+) e palle recuperate (2.3 a partita) e quarto per rimbalzi catturati (7.8).
Ora, per carità, nessun confronto con Adrian Banks; ma solo un paio di appunti a favore di Harrison: l’età, 27 anni contro i 34 dell’attuale bolognese (Fortitudo) e due-tre centimetri in più in altezza. Il resto oggi non conta. È molto importante, però, sapere che Brindisi si è assicurato una «signora guardia». Nato il 14 agosto a Missouri City, s’è formato alla Dulles High School scegliendo il college di St. John’s per proseguire gli studi. Ai Red Storm ha impresso il proprio nome nella storia del college: quarto miglior realizzatore di sempre nella Big East a 17.5 punti a partita, terzo miglior marcatore della St. Johns, record di tiratore più prolifico da tre punti e primo giocatore dal 2002 (fu Marcus Hatten, ex conoscenza del basket brindisino) a vincere l’Haggerty Award nel ‘14 come giocatore collegiale dell’anno dell’area metropolitana di New York City. Durante i quattro anni a St. John’s ha conseguito una nomina nel quintetto rookie dell’anno nel ‘12 e per due volte è stato inserito nel primo quintetto All-Big East (‘14 e ‘15).
Alla conclusione del suo percorso universitario, l’esperienza in Europa: Turchia, Israele, Russia, Francia, e ora Italia con la Happy Casa Brindisi. Dal ‘15 al ‘17 ha vestito la canotta dell’Usak Sportif, con cui ha disputato la Europe Cup, terminando in doppia cifra a referto 31 volte su un totale di 48 partite con il 38% da tre. Al primo anno in Israele, all’Hapoel Gilboa Galil, ha tenuto la media di 16.2 punti a partita con 4.3 rimbalzi e 2.8 assist, realizzando 20 o/+ punti in ben 7 occasioni e 30 o/+ punti per 3 volte. La stagione successiva, in Russia, all’Enisey Krasnoyarsk, ha confermato le medie realizzative, aumentando la percentuale in VTB League al tiro dalla lunetta (85%), al tiro da due (44%) catturando 6.4 rimbalzi, smazzando 3 assist e recuperando 1.2 palloni a partita.
Quindi, in Francia a Le Portel, partendo in starting five con il neo biancazzurro Ousman Krubally. In 23 partite in Jeep Elite sfiora i 16 punti a match con 4.7 rimbalzi e 3 assist, prima di ritornare a febbraio in Israele al Maccabi Rishon.