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Melfi: l’acqua di Monticchio  si beve e senza alcun timore

 
Melfi: l’acqua di Monticchio  si beve e senza alcun timore

Martedì 10 Febbraio 2009, 15:52

02 Febbraio 2016, 20:09

di FRANCESCO RUSSO 

MELFI - Nessun particolare allarme è stato registrato nella giornata di ieri tra i consumatori, dopo la comunicazione da parte della Gaudianello - azienda imbottigliatrice dell’acqua oligominerale «Leggera» - riguardante la presenza in alcuni lotti di confezioni, di tracce di composti organici e di idrocarburi aromatici. In pochi, insomma, si sono fatti prendere dal timore che l’acque potesse risultare nociva. Questo, evidentemente, è accaduto grazie alla trasparenza dell’azienda imbottigliatrice, che in un comunicato ha tempestivamente informato i consumatori ed i distributori del disguido, provocato da un evento estraneo al ciclo di lavorazione delle acque. Nella nota, la Gaudianello specificava inoltre che, nonostante la presenza di sostanze in alcuni lotti, non ci sarebbe stato pericolo per la salute, e che l’eventuale ingestione delle piccole quantità di idrocarburi e composti aromatici (derivanti dallo sversamento accidentale di vernici) avrebbe al limite provocato una sensazione di rifiuto per il cattivo gusto dell’acqua. 

Nella tarda mattinata di ieri, abbiamo fatto una verifica in alcuni supermercati dell’area Nord lucana, senza registrare particolari segnali di preoccupazione. Nella struttura commerciale detta «La nave», nel rione Valleverde di Melfi, nessun consumatore aveva portato indietro le confezioni di acqua «Leggera». «Sta procedendo tutto regolarmente - ci spiega una commessa del supermercato - e finora nessuno ha fatto reclami o protestato». Davanti alla cassa arriva un giovane con il carrello pieno e dalla espressione più che tranquilla. Tra i prodotti acquistati dal ragazzo melfitano, oltre a pane, biscotti e scatolamente vario, c’è anche una confezione di bottiglie di acqua «Leggera» da due litri. Insomma, nessuna sindrome da acqua avvelenata. Per vederci più chiaro arriviamo davanti ad una pila di confezioni di acqua. 
Nei paraggi c’è un dipendente del supermercato. «I clienti - racconta - continuano a comprare quella marca di acqua minerale. Il nostro supermercato garantisce anche la consegna a domicilio: proprio una mezz’ora fa ci hanno ordinato 20 confezioni di quell’acqua. Evidentemente, la gente si fida delle rassicurazioni dell’azienda produttrice. O magari, non è ancora a conoscenza dell’accaduto». 

Cambiamo quartiere e supermercato, ma l’esito della nostra piccola indagine non cambia. In un centro commerciale in contrada Bicocca, sempre a Melfi, nessuno pare avere il minimo timore di avvelenamento da acqua. Riusciamo a parlare con il direttore del grosso punto vendita di prodotti alimentari e per la casa. «Guardi, non appena l’azienda imbottigliatrice ci ha informati - dice il direttore del supermercato - abbiamo attivato tutte le procedure necessarie. Nessuno finora - dice ancora - è venuto a chiedere la sostituzione delle confezioni di acqua acquistate. Nel nostro supermercato però - tiene a precisare - non erano stati distribuiti i lotti di acqua minerale segnalati dall’azienda».

E negli altri centri dell’area cosa è accaduto? Niente di particolare. Nemmeno a Lavello ad esempio, si sono registrati episodi di allarmismo da parte dei consumatori. Soltanto una ragazza, mentre facciamo domande ad una commessa, si avvicina e ci dice: «Beh, quella è l’acqua che preferisco, e quando andrò a casa controllerò il numero del lotto sull’etichetta. Un po’ di precauzione non guasta mai».
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