Sabato 15 Novembre 2025 | 16:20

È emergenza guardie mediche scoperte in Basilicata, scatta la protesta dei sindaci

È emergenza guardie mediche scoperte in Basilicata, scatta la protesta dei sindaci

 
Antonella Inciso

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Antonella Inciso

È emergenza guardie mediche scoperte in Basilicata, scatta la protesta dei sindaci

I medici non sono sufficienti a mantenere in vita l’assetto dei 104 punti di continuità assistenziale in 100 comuni, sui 140 totali in regione

Sabato 15 Novembre 2025, 15:02

Un’emergenza che sta montando. La sospensione della guardia medica in alcuni comuni lucani e delle relative conseguenze è la nuova tegola che si abbatte sulla sanità lucana, agitando territori e comunità. L’ultima presa di posizione arriva dal sindaco di Latronico, Fausto De Maria, che ha inviato una diffida formale all’Asp di Potenza per chiedere il ripristino immediato del servizio di guardia medica.

“La nostra comunità da settimane è rimasta senza copertura sanitaria, con entrambe le sedi – quella di Latronico centro e quella della frazione di Agromonte (che era attiva solo nei fine settimana) – chiuse nella maggior parte del mese di novembre”, sottolinea il primo cittadino che ricorda anche come “in pochi giorni ”siamo passati “da due guardie mediche a nessuna, lasciando scoperta una popolazione di oltre 4mila abitanti, con una frazione distante 20 chilometri dal centro urbano”. “È una situazione mai vista prima, che ha già causato gravi disagi, soprattutto ad anziani e persone senza mezzi propri. E in un territorio come il nostro, dove il pronto soccorso più vicino dista circa mezz’ora di viaggio, tutto questo è semplicemente inaccettabile” continua De Maria che sostiene anche di comprendere “le difficoltà dell’Asp e del sistema sanitario regionale” e riconosce “la mancanza di medici come un problema reale”.

“Ma le emergenze non si gestiscono aspettando le riforme. Mentre si pensa alle future case di comunità e alle aggregazioni funzionali territoriali – che per Latronico, lo voglio ricordare, saranno comunque a mezz’ora di distanza – oggi bisogna garantire il presente” conclude il sindaco spiegando di aver chiesto all’Asp di riattivare “subito almeno una delle due guardie mediche anche in forma temporanea, per garantire un presidio minimo di sicurezza sanitaria”.

Insomma, per l’amministratore servono interventi immediati, serve risolvere al più presto la questione. Anche se lo scenario generale, ed in particolare, la carenza di medici rischia di far diventare la questione delle continuità assistenziale ancora più esplosiva. Basti pensare che – come mette in luce la stessa Azienda sanitaria di Potenza – “i medici non sono sufficienti a mantenere in vita l’assetto dei 104 punti di continuità assistenziale in 100 comuni, sui 140 totali in regione” e che dopo l’ultima pubblicazione di carenze per la continuità assistenziale su 53 sedi disponibili ne sono state assegnate solo nove. Numeri che disegnano una situazione difficile come dice anche il presidente dell’Ordine dei Medici e Chirurghi della provincia di Potenza, Francesco Dimona: “Che mancano i medici è evidente. Però, se mancano per il pubblico e per il privato non mancano significa che è un fatto di retribuzione- spiega il presidente Dimona – Resta, comunque, una grandissima mancanza di medici e infermieri. E per questo dobbiamo diventare più attrattivi i nostri territori, trattenere quei pochi che passano dagli ospedali, renderci più accattivanti anche dal punto di visto economico. Ora, con questo accesso al corso di laurea di medicina, dovremmo avere più medici ma alla fine dei corsi di laurea e dei corsi di specializzazione”.

Per risolvere la situazione, dunque, ci vuole tempo. Forse quello che manca a tanti piccoli comuni costretti a fare i conti con la scarsità di camici bianchi. Un problema che, comunque, secondo il commissario straordinario dell’Asp, Massimo De Fino, “non è solo endemico alla Basilicata, ma è ad ampio spettro e riguarda ogni regione d’Italia” ripete, da giorni, il commissario Asp dopo che è scoppiato il caso del comune di Latronico, mentre in Basilicata ormai è caccia aperta ai medici.

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