POTENZA - Da una parte una crisi idrica senza precedenti, dall’altro il rinnovo dei vertici. È il presente di Acquedotto lucano, il più grande ente sub regionale lucano, politicamente più pesante di un assessorato. A fine mese, infatti, i soci ossia la Regione ed i 131 sindaci dei comuni lucani si riuniranno in assemblea per approvare il bilancio ed indicare il nome dell’amministratore unico dell’ente. Passaggi che all’apparenza sembrano semplici ma che, in realtà, sono al centro di un confronto serrato tra le forze politiche. Perché, se il governo regionale di centrodestra, ed in particolare il governatore Bardi, puntano alla riconferma dell’amministratore uscente, Alfonso Andretta, il centrosinistra è pronto a scommettere sull’ex presidente dell’Anci Basilicata, Andrea Bernardo.
Le candidature sono state ufficializzate ieri, dopo che venerdì scadevano i termini. Andretta può contare sul sostegno dell’ente Regione (che è socio al 49 per cento ma al voto pesa il 24 per cento) e di 40 sindaci (che pesano nel voto in base al numero degli abitanti ) con in totale circa il 60 per cento del capitale sociale. Bernardo, invece, ha l’appoggio di circa 30 sindaci di centrosinistra e civici, in rappresentanza del 15 per cento del capitale sociale. Le elezioni si svolgeranno il prossimo 31 ottobre, ma sin d’ora c’è attesa per capire come voteranno gli amministratori dei comuni più grandi, in particolare il sindaco di Potenza, Vincenzo Telesca, e quello di Matera, Domenico Bennardi (anche se quest’ultimo ha sottoscritto la candidatura dell’ex presidente Anci).
Nel frattempo, Aql resta sotto il fuoco incrociato delle forze politiche di centrosinistra per la crisi idrica che ha portato al razionamento della risorsa idrica in 29 comuni serviti dallo schema della Camastra, tra cui lo stesso capoluogo. Sino a mercoledì prossimo, giorno in cui si riunirà nuovamente il Tavolo di crisi, i rubinetti resteranno a secco tutti i giorni dalla 18 e 30 ma se le recenti piogge non basteranno le chiusure saranno anticipate. Una situazione complicata che ha spinto i consiglieri regionali del Pd a chiedere un ristoro, una tantum per le famiglie. In una mozione depositata in Consiglio regionale i consiglieri Roberto Cifarelli, Piero Lacorazza e Piero Marrese hanno chiesto alla Regione ed ad Aql di “prevedere un contributo economico una tantum – sotto forma di compensazione sui pagamenti della bolletta - a favore degli utenti del servizio idrico alimentato dallo schema Basento-Camastra per alleviare i disagi sopportati ed i danni subiti a causa della persistente quotidiana sospensione dell’erogazione dell’acqua”. Duri nei confronti della gestione dell’ente idrico e dell’amministratore Andretta anche i consiglieri regionali Angelo Chiorazzo e Giovanni Vizziello di “Basilicata casa comune”. “A fronte del disastro nella gestione, il solo pensare alla riconferma mostrerebbe come le logiche di potere e di una gestione finalizzata ad alimentare ‘catene corte’” prevalgano su quelle di servizio e corretta amministrazione” commentano gli esponenti di Bcc.