POTENZA - “Rimanere per scelta” è lo slogan che ha accompagnato un fitto manifesto di proposte della “Rete degli studenti medi” per una Basilicata a misura di giovane, che è stato presentato, a Potenza dai referenti Teresa D’Onofrio, Angela Bianco e Loris Curcio. Un ricco dossier che rappresenta una vera e propria richiesta di intervento su temi che, per le nuove generazioni, sono centrali in termini di determinazione del proprio futuro e delle proprie scelte, composto da 14 pagine. Il documento sarà consegnato anche alle candidate e ai candidati al prossimo consiglio regionale e si concentra essenzialmente su quattro punti: diritto allo studio, servizi giovanili, socialità e mobilità, ambiente e lavoro. Ma c’è anche dell’altro, stando a quanto dichiarato dai responsabili del movimento studentesco, dal momento che nel dossier si parla anche di emigrazione massiccia, di calo demografico che pare inarrestabile, di scarsa qualità della vita e di depressione culturale e sociale.
“Partendo dai temi caratteristici del sindacato studentesco – hanno detto - ciò che è maggiormente emerso nelle discussioni e nelle assemblee studentesche degli ultimi mesi è la condizione sempre più precaria dell’istruzione lucana, con lo stato fatiscente delle nostre scuole, per non parlare dei collegamenti e del trasporto pubblico. Registriamo poi una mancanza di spazi, che limita la capacità di studentesse e di studenti di aggregarsi e che grava inevitabilmente anche sul nostro benessere psicologico, anch’esso trascurato completamente”.
Infine sono stati elencati alcuni dati lucani: “nel decennio 2013-2023 la Basilicata ha perso 23.000 giovani. Istat ha poi rivelato una decrescita demografica in Basilicata, evidenziando 541.168 residenti al 31 dicembre 2021, in calo del 6,4% rispetto al 2011. Allo stesso tempo la struttura demografica della regione è invecchiata, con un’età media di 46,8 anni nel 2021 e ha registrato una diminuzione delle forze di lavoro, con un calo del 7% rispetto al 2020”. La ratio finale del documento è sintetizzata dalle parole di D’Onofrio che ha sottolineato che “il documento rappresenta la voce di tutta una generazione obbligata ad abbandonare la Basilicata, senza avere la possibilità di scegliere di restare per una totale mancanza di prospettiva nella propria terra natale”.