POTENZA - Il campo largo è a un passo dalla chiusura del cerchio per il candidato alla guida della Basilicata. In queste ore, le attenzioni sono tutte per l'Abruzzo ma, una volta archiviata l’ennesima prova delle urne, è atteso il rush finale sul nome di chi sarà chiamato a sfidare il governatore uscente Vito Bardi, di Forza Italia, di nuovo in corsa per il centrodestra. L’ostacolo maggiore è dato ormai per superato: il passo indietro del candidato finora in campo, Angelo Chiorazzo. Pd e M5s stanno ragionando su una rosa ristretta di nomi, che hanno il «placet» di Chiorazzo. Uno in particolate è ritenuto in pole position: si tratterrebbe di una figura emersa nelle ultime ore. Le trattative proseguono, serrate, per limare i dettagli. La fase è molto delicata, gli equilibri ancora instabili.
In «Basilicata stiamo lavorando per trovare un accordo positivo, che metta insieme tutte le forze democratiche e progressiste - ha assicurato il governatore dell’Emilia-Romagna e presidente del Pd, Stefano Bonaccini - Se ci dividiamo noi, hanno già vinto gli altri. Trovare una candidatura forte può essere la premessa per vincere, come abbiamo fatto in Sardegna. Si stanno facendo passi avanti in queste ore e unire deve essere sentita come responsabilità di tutti, nessuno escluso».
Chiorazzo, imprenditore, fondatore di Auxilium - una cooperativa sociale che offre servizi sanitari, sociali ed educativi - era stato indicato da Basilicata Casa Comune, era sostenuto dal Pd lucano e aveva l’appoggio «di peso" dell’ex ministro della salute Roberto Speranza (Pd). A mettere il veto su Chiorazzo è stato il M5s. A quel punto, spinti anche dalla vittoria in Sardegna che ha soffiato sul fuoco del campo largo, la trattativa si è spostata a livello nazionale, con tanto di viaggio di Chiorazzo a Roma, dove ha incontrato il presidente del M5s Giuseppe Conte e la segretaria del Pd Elly Schlein. I tempi non sono stretti: in Basilicata si vota il 21 e 22 aprile, le liste, quindi, devono essere presentate entro il 22 e il 23 marzo. Nelle ultime ore, i due interlocutori Igor Taruffi per il Pd e Paola Taverna per il M5s hanno però intensificato sia contatti con i referenti in Basilicata sia la triangolazione con Chiorazzo. L’obiettivo era chiudere prima del voto in Abruzzo, in modo da gettare nella campagna elettorale anche questo nuovo elemento di unità dell’alleanza. Ma la delicatezza degli equilibri in gioco ha zavorrato il cammino. E fra i potenziali alleati, c'è chi storce la bocca. «Tre persone chiuse in una stanza - ha scritto su Facebook il consigliere regionale di Azione Marcello Pittella - pensano di poter decidere per tutti. L’eventuale coalizione viene ignorata, e nel silenzio complessivo, ci si aspetta poi l’ubbidienza?».