POTENZA - Un «relitto» in piena tempesta, carico di debiti, di polemiche e contenziosi. Ha navigato per altri dodici anni nonostante la legge 214/2011 l’abbia soppresso e messo in liquidazione, ma questa volta l’Eipli (Ente per lo sviluppo dell’irrigazione e la trasformazione fondiaria in Puglia e Basilicata) è arrivato davvero al capolinea. Dall’1 gennaio 2024 una società per azioni denominata «Acque del Sud Spa» ne prenderà il posto acquisendo tutte le sue funzioni, i contratti di fornitura idrica e inglobando dipendenti e strutture. È quanto stabilisce il decreto interministeriale firmato dal ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, e dal ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgietti.
«Acque del Sud» parte con un capitale sociale di 5 milioni di euro e le azioni sono attribuite al Ministero dell’Economia e delle Finanze che può trasferirle, nel limite del 5 per cento, a soggetti pubblici, nel limite del 30 per cento a soggetti privati.
Al passaggio di consegne ufficiale, Acque del Sud arriva già con obiettivi ben precisi, partendo da un investimento di 50 milioni di euro per la «rifunzionalizzazione» degli impianti. Nel giro di tre anni, in particolare, Acque del Sud conta di riportare alla capacità originaria di un miliardo di metri cubi gli invasi gestiti fino ad oggi dall’Eipli che, tra mille problemi e carenze, non è stato, negli anni, in grado di garantire una costante manutenzione delle dighe. Non sarà un’impresa facile, considerando che nel Mezzogiorno c’è una perdita del 50 per cento di acqua a causa proprio dell’inadeguatezza degli impianti. Entro i primi tre mesi del 2024, inoltre, verrà selezionato il socio privato di minoranza per sviluppare anche l’attività sull’energia.
I parlamentari lucani di Fratelli d’Italia, Aldo Mattia, Gianni Rosa e Salvatore Caiata spiegano che «la liquidazione dell’Eipli era ed è atto dovuto e indispensabile. Soprattutto per lo stato comatoso in cui i governi precedenti hanno mantenuto sotto commissariamento un ente gruviera, pieno di debiti, circa 80 milioni, e con personale altamente qualificato che ha vissuto di precariato». Proprio sui riflessi occupazionali si era soffermato il commissario dell’Eipli, Luigi Decollanz, alla firma per la stabilizzazione di 39 lavoratori avvenuta a settembre scorso: «In questo modo - aveva sottolineato Decollanz - la nuova Spa partirà con una pianta organica più stabile e più completa».
Tra interventi promessi sugli invasi e salvaguardia di posti di lavoro, l’entrata in scena di Acque del Sud, insomma, è considerato un passaggio obbligato, determinante: «Viene sancito il principio - evidenziava Decollanz alla Gazzetta lo scorso 7 giugno - che il campanilismo dell’acqua è finito. L’acqua è di tutti e non è di nessuno, ferme restando le compensazioni che spettano ai territori da cui viene prelevata». Ma c’è chi teme che dietro a questa impostazione ci sia una strada che porti dritto alla privatizzazione dell’acqua che in larga parte arriva dalla Basilicata: «Con la nuova Spa - tuona l’ex governatore lucano e attuale consigliere regionale Marcello Pittella (Azione) - la nostra regione non avrà più voce in capitolo, nonostante disponga in grande quantità della risorsa idrica, dovrà paradossalmente chiedere “il permesso” e “pagare”». Va giù duro anche il consigliere regionale del Pd, Luca Braia che parla di un vero e proprio esproprio da parte del governo nazionale. Sulla stessa lunghezza d’onda il segretario regionale della Cgil, Fernando Mega: «Rischiamo di trovarci privati di una delle principali risorse che rendono la nostra regione tanto ricca quanto appetibile».
Con lo sfondo di polemiche politiche, Acque del Sud si avvia, dunque, al primo vagito. E lo emetterà non prima di aver visto nominare il presidente: spetta al Ministero dell’Agricoltura (d’intesa con il Ministero dell’Economia e delle Finanze) indicarlo, al pari di due componenti del consiglio di amministrazione. Gli altri membri del Cda saranno segnalati dal ministro per il Sud e dal ministro delle Infrastrutture e dei trasporti. I restanti componenti, tra i quali è individuato l’amministratore delegato, verranno nominati dall’assemblea dei soci.