Ogni anno milioni di persone si rivolgono agli uffici del patronato per trovare risposte concrete ai propri bisogni per il conseguimento delle prestazioni in materia di sicurezza sociale, immigrazione, previdenza, salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Al Presidente Ital-Uil, Giuliano Zignani, che partecipa oggi al corso regionale Inail e Immigrazione «InForma per il futuro» (Giubileo Hotel, Rifreddo, alle 9,30) per gli operatori Ital della Basilicata, abbiamo rivolto alcune domande.
Il Patronato è da tempo l’«avamposto del disagio sociale». Quale atteggiamento registrate in queste settimane da parte di quanti si rivolgono ai vostri sportelli?
«Dal nostro osservatorio, cogliamo il senso di smarrimento e di incertezza che attanaglia molte persone, a partire da coloro che svolgono lavori gravosi, dalle donne impegnate anche nel lavoro di cura e da coloro che lavorano da oltre 40 anni. Dopo la revoca del reddito di cittadinanza che specie al Sud ha visto migliaia di persone senza alcun sussidio, la Legge di Bilancio accentua il restringimento dei criteri per accedere al pensionamento anticipato ed accresce le penalizzazioni previste nei confronti dei lavoratori e lavoratrici che compiono questa scelta. Le penalizzazioni agiscono sia dal punto di vista del calcolo di pensione, che nei limiti imposti all’importo per il periodo di anticipo pensionistico».
Tutto questo vi carica di nuove responsabilità?
«Proprio in virtù del nostro compito istituzionale di tutela e rappresentanza dei cittadini dobbiamo lavorare per progettare il nostro futuro. Lo facciamo in sinergia con le Istituzioni, ottimizzando i rapporti e il confronto con gli Enti previdenziali, assistenziali e il Ministero del Lavoro in relazione all’emanazione di nuove norme o a situazioni di cambiamento che porteranno il Patronato del futuro ad adempiere a nuovi compiti, sempre più rilevanti. Accresceremo dunque il nostro impegno. Auspichiamo che a tutti siano date risposte certe con provvedimenti adeguati. Per parte nostra, restiamo a disposizione con il nostro impegno di tutela e assistenza.
Che ruolo hanno avuto le operatrici e gli operatori in tutti questi anni?
«Hanno avuto un ruolo fondamentale. Se siamo cresciuti è anche perché le nostre operatrici e i nostri operatori sono animati da una volontà di solidarietà e di servizio e, inoltre, perché sono mossi dalla consapevolezza di avere preparazione e strumenti adeguati a compiere nel modo più efficace possibile tale compito».
Si riferisce, in particolare, allo “strumento” della formazione?
«Esatto. La formazione – come riprova la due giorni in Basilicata - è la leva su cui abbiamo agito per tenere alto il nome dell’Ital e per consolidare quella reputazione e quel consenso che si sono ampiamente manifestati in tutti questi anni. Se oggi siamo in grado di gestire tante pratiche, offrendo tutela e assistenza su questioni e problematiche che vanno dal lavoro alla previdenza, dalla salute alla sicurezza, dall’emigrazione all’immigrazione, lo dobbiamo anche alla professionalità e alla competenza acquisite sul campo e nelle aule formative, allestite con sistematica cadenza dalla struttura nazionale a beneficio dei coordinatori e degli operatori del nostro Patronato».
In questi anni di attività sindacale, qual è il giudizio che ha colto tra la gente in merito all’attività dell’Ital?
«Il giudizio è decisamente positivo. Io ritengo che i nostri servizi siano tra i migliori in assoluto e che i nostri operatori non siano secondi a nessuno. Quando entri in una sede dell’Ital, ne esci sempre con una soluzione ai problemi che hai posto. Ho totale fiducia nelle capacità umane e professionali delle nostre operatrici e dei nostri operatori, anche perché sono supportati da un’attività formativa molto ben strutturata. Tant’è che ho sempre consigliato alle lavoratrici e ai lavoratori, prima di andare da un avvocato, di affidarsi a un Patronato e, ovviamente, in particolare, all’Ital, per poter esercitare i propri diritti. E i risultati si vedono».
Tra le attività del Patronato ci sono quelle sulla sicurezza. In cosa consiste l’iniziativa “100 per cento sostegno: sportello incidenti sul lavoro”?
«Nel mese di maggio scorso abbiamo lanciato una grande campagna, denominata appunto “100 per cento sostegno: sportello incidenti sul lavoro”. L’obiettivo è quello di offrire assistenza e tutela sia alle lavoratrici e ai lavoratori che hanno subito un incidente sia, nei casi drammatici di morti sul lavoro, ai familiari delle vittime, garantendo l’assistenza dei medici competenti, degli avvocati, anche di quelli penalisti e, persino, degli psicologi. Grazie alla nostra radicata presenza sul territorio, vogliamo costruire una rete capillare di assistenza, per tutti i lavoratori e le loro famiglie che sono colpiti da un grave evento infortunistico. Un’iniziativa che si affianca concretamente alla grande Campagna della Uil, “Zero morti sul lavoro”, che ha avuto il grande merito di riportare l’attenzione su questa piaga sociale del nostro Paese».
Su cosa si concentrerà l’attività dell’Ital in questo ultimo scorcio del 2023?
«Le persone avvertono il peso della mancanza di certezze. Il tema previdenza suscita sempre grande attenzione e genera preoccupazioni e critiche. L’idea di una profonda e strutturale revisione della riforma Fornero continua a non essere praticata. Pertanto, di anno in anno, possono cambiare le condizioni per accedere alla pensione. È ciò che sta accadendo anche quest’anno. La manovra economica varata dal Governo, al momento, sembra aver peggiorato alcuni percorsi. Questo è uno dei motivi che ha indotto la Uil e la Cgil a indire una mobilitazione con sciopero».