POTENZA - «E' preoccupante» la situazione nello stabilimento Stellantis di Melfi (Potenza), l’area industriale «più importante della Basilicata e del Mezzogiorno». E’ il giudizio espresso stamani, a Potenza, in una conferenza stampa, dai dirigenti regionali di Cgil e Fiom, anche in riferimento all’accordo - non firmato dalla stessa Fiom - sull'incentivazione all’esodo «per altri 500 dipendenti: un vero e proprio licenziamento, un altro segnale della dismissione dello stabilimento lucano».
«Questa crisi - ha evidenziato la segretaria lucana della Fiom, Giorgia Calamita - non deriva dalla transizione energetica, ma arriva da molto lontano. Noi vogliamo tornare a fare industria nel nostro Paese, mentre il governo sembra non avere le idee chiare sul settore dell’automotive. E a Melfi - ha proseguito la rappresentante sindacale - il rischio di un futuro senza prospettive riguarda anche migliaia di lavoratori dell’indotto. Noi, tra le altre cose, continuiamo a chiedere un tavolo regionale, ma a quanto pare i politici non hanno compreso la gravità della situazione».
«In caso di mancate risposte concrete per lo stabilimento Stellantis e per l’area industriale di Melfi», la Fiom è pronta "a mettere in campo iniziative di proteste, anche scioperi». «Il nostro obiettivo - ha evidenziato il segretario regionale della Cgil Basilicata,Fernando Mega - è quello di lanciare un grido d’allarme per spezzare il silenzio assordante che sta circondando i l futuro della più grande area industriale della Basilicata, una delle più importanti di tutto il Mezzogiorno».