BARI - Con una sentenza favorevole per il Comune di Bari, stamane si è concluso il primo grado del giudizio, durato più di 16 anni, promosso dalla GIEM, che aveva richiesto un risarcimento di 52 milioni di euro per presunti danni subiti a carico dei suoli di proprietà della stessa società, compresi nell’intero complesso di 'Punta Perotti', abbattuto negli anni scorsi sul lungomare a sud di Bari perché ritenuto abusivo. Ne dà notizia in una nota il Comune di Bari.
Il giudice si è pronunciato sulla domanda proposta da GIEM nei confronti dei venditori del suolo, i Levi Montalcini, respingendola, affermando che il bene oggetto della compravendita era edificabile, come attestato dal certificato di destinazione urbanistica rilasciato dal Comune di Bari e allegato all’atto di compravendita, e lo stesso, come accertato dal Ctu, è ancora oggi edificabile, pur essendo necessaria l'autorizzazione paesaggistica. Pertanto non ci sono i presupposti per una azione di risoluzione del contratto per inadempimento e neppure di nullità del contratto per impossibilità o illiceità dell’oggetto.
La GIEM, invece, proponeva nei confronti dei Levi Montalcini azione di risoluzione per inadempimento, sostenendo che i proprietari Montalcini avevano venduto il suolo come edificatorio, mentre era poi emerso, come affermato dalla Suprema Corte, che lo stesso non aveva alcuna vocazione edificatoria.