Venerdì 07 Novembre 2025 | 14:00

Bari, 10 indagati per il crac Sudcommerci: ipotesi di bancarotta per 58 milioni di euro TUTTI I NOMI

Bari, 10 indagati per il crac Sudcommerci: ipotesi di bancarotta per 58 milioni di euro TUTTI I NOMI

 
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Bari, 10 indagati per il crac del gruppo Sudcommerci: ipotesi di bancarotta per 58 milioni di euro

Coinvolti cinque membri di una nota famiglia imprenditoriale barese. Secondo l’accusa false fatture, fondi distratti e bilanci alterati

Venerdì 07 Novembre 2025, 11:10

12:28

Ci sono dieci persone indagate nell’inchiesta sul fallimento e sul concordato preventivo di quattro società riconducibili alla Sudcommerci, attiva nel settore delle costruzioni e della gestione immobiliare a Bari. Tra loro figurano cinque membri di una nota famiglia imprenditoriale della città. Tra gli indagati ci sono Anna, Davide ed Emanuele Degennaro, la loro madre Giacomo Viterbi e il figlio di Emanuele, Giuseppe. Indagato anche Giacomo Olivieri per un’operazione collegata ai fatti già emersi in Codice Interno.

Nella mattinata di oggi, la Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Bari ha notificato gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari, emessi dalla Procura della Repubblica (pm Lanfranco Marazia). Le accuse, ancora da verificare in sede processuale, riguardano vari reati di bancarotta fraudolenta, tra cui distrazione di beni, atti dolosi e pagamenti preferenziali.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, i responsabili avrebbero distratto o dissipato oltre 58 milioni di euro, attraverso complesse operazioni infragruppo, pagamenti di fatture per operazioni inesistenti, trasferimenti di denaro ai soci mai restituiti e pagamenti preferenziali che avrebbero danneggiato gli altri creditori.

Le indagini avrebbero inoltre evidenziato un mancato versamento sistematico delle imposte per circa 15 milioni di euro, utilizzato – secondo l’accusa – come strumento di auto-finanziamento per tenere in vita le società nonostante l’insolvenza.

Per ritardare il fallimento e nascondere le perdite, sarebbero stati anche falsificati i bilanci, gonfiando il valore delle partecipazioni tra le varie società del gruppo.

La Procura di Bari sottolinea che l’attività investigativa si inserisce in un più ampio impegno di contrasto ai reati economici e fallimentari, a tutela della legalità e dei creditori.

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