Le difese provano a contenere i danni sostenendo che le «concessioni» fatte alle aziende appaltatrici erano in realtà atti dovuti. La Procura invece insiste, ritenendo che gli affidamenti e le relative liquidazioni siano avvenute solo grazie alle tangenti: quelle che gli ingegneri Nicola Sansolini e Nicola Iacobellis e l’impiegata Conny Sciannimanico hanno incassato da cinque imprenditori interessati a mettere le mani sugli appalti edilizi della Asl Bari.
Ieri nell’udienza preliminare davanti al gup Isabella Valeria Valenzi c’è stata una guerra di perizie. La sentenza in abbreviato per lo scandalo delle tangenti Asl, scoppiato a novembre 2024 con gli arresti corroborati da foto e video degli scambi di soldi, arriverà il 9 dicembre, dopo che (l’11 novembre) verranno discusse le proposte di patteggiamento avanzate dai principali imputati con il consenso della Procura: cinque anni per Sansolini e Iacobellis, gli ex dirigenti dell’Area tecnica della Asl ritenuti il fulcro del sistema corruttivo e tuttora ai domiciliari. Dopo la sentenza, avendo scontato 12 mesi, potranno entrambi tornare in libertà...