L’ex assessore regionale Pietro Lospinuso interviene con durezza sulle recenti dichiarazioni del sindaco di Bari, Vito Leccese, relative al mancato invito di Israele alla prossima edizione della Fiera del Levante. Secondo Leccese, si è trattato di un «gesto simbolico di protesta contro il governo Netanyahu».
Una presa di posizione che Lospinuso considera «parziale e ideologica», accusando il primo cittadino di trascurare altri aspetti del conflitto mediorientale: «Non abbiamo registrato alcuna iniziativa o dichiarazione da parte del sindaco riguardo ai crimini commessi da Hamas il 7 ottobre – scrive – quando i terroristi hanno compiuto violenze atroci, inclusi stupri e omicidi di innocenti, comprese donne e bambini».
Per l’ex assessore, la scelta di Bari, città che si definisce «di pace e accoglienza», appare «unilaterale e divisiva». «Non sarebbe stato forse più opportuno – prosegue Lospinuso – consegnare le chiavi della città a qualche padre o madre israeliana che ha perso la propria famiglia negli attacchi, invece che a figure che trascurano di riconoscere Hamas come organizzazione terroristica?».
Oltre alla critica sulla politica estera, Lospinuso richiama l’attenzione del sindaco sui problemi concreti della città. «Un consiglio per l’amico Leccese – scrive –: dovrebbe concentrarsi sui quartieri, perché questo è il compito principale di un sindaco». In particolare, l’ex assessore cita il caso di Poggiofranco, dove «ogni notte, tra mezzanotte e le tre, fuochi d’artificio, motociclette a tutta velocità e rumori assordanti disturbano la quiete e mettono a rischio i cittadini».
«Le segnalazioni sono tante – conclude – ma nulla è cambiato. I baresi l’hanno votata per affrontare questi problemi, non per occuparsi in maniera selettiva di politica internazionale».