«L'esercito di occupazione israeliano ha abbordato con la forza la nave Handala, impegnata in una missione civile e umanitaria verso la Striscia di Gaza. Si tratta di un’azione illegale e violenta, compiuta in acque internazionali o comunque non soggette alla giurisdizione israeliana, che configura un grave atto di pirateria navale e violazione del diritto internazionale». E’ questo il commento ufficiale della Freedom Flottilla dopo l’abbordaggio da parte dell'esercito israeliano della nave partita dall’Italia con a bordo 21 attivisti internazionali.
L'imbarcazione della missione Freedom Flotilla era salpata da Gallipoli per portare aiuti umanitari in Palestina. Nell'equipaggio c'è anche un barese, Tony Lapiccirella, attivista che, dopo diversi anni trascorsi tra Europa e America, è tornato nella sua terra natale ed è entrato a far parte della Freedom Flotilla Coalition. Un nome, questo, diventato noto soprattutto per la missione della barca Madleen, che vedeva a bordo l'attivista Greta Thunberg.
«A bordo di Handala si trovavano attivisti per i diritti umani, operatori umanitari, parlamentari e giornalisti provenienti da diversi Paesi del mondo - prosegue la nota -. Le autorità israeliane li stanno detenendo illegalmente, in violazione della loro libertà personale e delle Convenzioni internazionali. Secondo la Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare (Unclos), nessuna forza militare ha il diritto di assalire un’imbarcazione civile in acque internazionali senza giustificazione legale, tanto più se essa è impegnata in una missione umanitaria». A bordo c'è anche un secondo italiano, il blogger messinese Antonio Mazzeo.
Sul caso è intervenuto il sindaco di Bari, Vito Leccese. «Chiedo al governo italiano di adottare tutte le iniziative diplomatiche utili al rilascio del barese Tony La Piccirella e i civili disarmati componenti dell’equipaggio della nave Handala, compresa quella di convocare l'ambasciatore israeliano per chiedere spiegazioni. Non è possibile continuare a rimanere in silenzio. Parliamo di una missione pacifica - prosegue Leccese - la nave trasportava latte in polvere, medicinali, alimenti e beni essenziali per la popolazione di Gaza ormai allo stremo. La Handala non è una minaccia, è un gesto di solidarietà. Bloccarla con la forza militare è un atto gravissimo e inaccettabile».
Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha parlato stamane 27 luglio con il ministro israeliano Gideon Sàar. I due militanti italiani bloccati sulla nave della Freedom Flotilla sono arrivati nel porto di Ashdod dove verranno assistiti dal personale dell’Ambasciata d’Italia a Tel Aviv. Sàar ha indicato che la procedura prevede che gli attivisti avranno due opzioni: firmare una dichiarazione per andare in aeroporto e lasciare subito il Paese, oppure venire fermati presso una struttura detentiva locale con rimpatrio forzato nei prossimi 3 giorni. Sulla Flotilla Tajani ha anche aggiornato il sindaco di Messina, città di uno dei 2 italiani.
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