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Bari, reintegrate le vigilesse che chiesero aiuto ai mafiosi: «Licenziamento eccessivo, basta la sospensione»

Bari, reintegrate le vigilesse che chiesero aiuto ai mafiosi: «Licenziamento eccessivo, basta la sospensione»

 
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Mafia a Bari, licenziate le due vigilesse che chiesero aiuto al clan

Il giudice del lavoro riammette al lavoro le due donne che finirono nelle intercettazioni di Codice Interno: si rivolsero a un uomo dei Parisi per punire un automobilista

Lunedì 14 Luglio 2025, 20:13

20:15

Il tribunale del lavoro di Bari ha annullato il licenziamento e ordinato il reintegro delle due vigilesse della polizia locale licenziate dal Comune di Bari a marzo del 2024 perché coinvolte nell’inchiesta che ha portato all’esecuzione di 130 misure cautelari per presunti episodi di voto di scambio politico-mafioso alle elezioni del 2019. Secondo le indagini, le vigilesse avrebbero chiesto aiuto a un fedelissimo del clan mafioso Parisi, Fabio Fiore (ex autista del boss di Japigia 'Savinuccio'), per punire una persona che, dopo aver ignorato un semaforo rosso, le avrebbe insultate.

Per i giudici del tribunale del Lavoro, il loro licenziamento non è stato però proporzionato rispetto ai fatti contestati dalle vigilesse che hanno presentato ricorso. I giudici infatti non hanno rilevato un rapporto «illecito con soggetti esterni all’amministrazione e i saltuari contatti telefonici avuti con un soggetto ritenuto di spessore criminale non possono costituire di per sé motivo di licenziamento». Inoltre, «la condotta della ricorrente, oggetto di addebito, non ha mai comportato l’omissione dell’attività sanzionatoria nei confronti dei soggetti responsabili delle violazioni». Pertanto i giudici ribadiscono che, «in relazione agli episodi oggetto di procedimento disciplinare, la ricorrente ha adempiuto ai propri doveri d’ufficio, procedendo all’elevazione delle sanzioni amministrative nei confronti dei trasgressori». Il Comune presenterà ricorso.

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