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Concessioni demaniali a Bari, il Tar boccia i ricorsi: avanti con le gare pubbliche

 
Redazione online

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Concessioni demaniali a Bari, il Tar boccia i ricorsi: avanti con le gare pubbliche

Il ricorso era stato presentato da tre associazioni sportive: il Circolo Canottieri Barion, Circolo nautico il Maestrale e Circolo Unione

Martedì 01 Luglio 2025, 20:01

Il Tar della Puglia ha respinto i ricorsi presentati dal Circolo Canottieri Barion, Circolo nautico il Maestrale e Circolo Unione contro i provvedimenti del Comune di Bari con i quali veniva comunicata la scadenza delle concessioni demaniali marittime al fine di procedere a un nuovo sistema d’affidamento tramite gara pubblica o procedura comparativa, così come accadrà per i balneari. Dinazi al Tar pende un identico ricorso proposto dal Circolo della Vela. I ricorrenti avevano impugnato, tra l’altro, il provvedimento del 3 agosto 2023 con il quale il Comune di Bari aveva rimodulato la durata delle concessioni demaniali marittime fissando un nuovo termine della concessione al 31 dicembre 2023, anziché al 2033, in linea con le sentenze dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato sul tema delle concessioni ai balneari.

Secondo i giudici amministrativi, «il concessionario di un bene demaniale non può vantare alcuna aspettativa al rinnovo del rapporto» se «la pubblica amministrazione intenda procedere a un nuovo sistema d’affidamento mediante gara pubblica o comunque procedura comparativa». In particolare, il Tar ha ritenuto legittima la scelta del Comune di dividere per tipologia le gare che dovrà indire. Il Comune «ha quindi - spiegano i giudici - aperto al confronto comparativo e competitivo le aree in questione al fine di conservare o, se possibile, migliorare l'attuale assetto proprietario/gestorio, distinguendo ad esempio gli operatori in settori differenti, di modo che possano ciascuno partecipare a gare costruite sulle loro caratteristiche funzionali (balneari, sportive, culturali, commerciali-industriali), così da favorire un maggiore coinvolgimento di tutta la comunità»

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