BARI - Partono i lavori per il Brt, ma al quartiere San Pasquale scoppia subito la polemica: dai dubbi sulla viabilità alla preoccupazione sui posti auto, fino alle perplessità su un progetto dai contorni ancora indefiniti, la comunità di quartiere si interroga sulle prospettive a medio termine.
Nelle scorse ore, il direttore della Ripartizione Infrastrutture, Viabilità e Opere pubbliche, Claudio Laricchia, ha disposto l’interdizione alla sosta dell’area in via della Resistenza, adiacente al supermercato «Famila», attualmente utilizzata per la sosta degli autobus extraurbani, in vista dell’avvio delle attività propedeutiche alla cantierizzazione delle aree interessate dai lavori di realizzazione del Sistema Brt (Bus Rapid Transit). La zona sarà utilizzata come deposito di cantiere a cura dell’azienda appaltatrice, nonché oggetto di trasformazione in seguito ai lavori. Nel dettaglio, da ieri, sono istituiti i divieti di transito e fermata a tutti i veicoli nell’area sita in via della Resistenza adiacente al supermercato «Famila». Dal divieto di transito sono esclusi i veicoli al servizio o di proprietà dell’impresa esecutrice dei lavori e subappaltatrici, oltre ai veicoli delle forze dell’ordine, dei vigili del fuoco e delle ambulanze durante l’espletamento di servizi d’istituto e di soccorso pubblico e d’emergenza.
«Chiarimenti sul progetto» - «Sulla carta il Brt sembra sicuramente un’opportunità rivoluzionaria sul piano della mobilità sostenibile, ma il suo impatto nell’immediato è tutto da verificare», lancia l’allarme Fabio Spinelli della «storica» pasticceria Fanelli, nonché punto di riferimento per la comunità di un rione che vorrebbe chiarimenti. «Le iniziative sono nate principalmente da un gruppo whatsapp che comprendeva soprattutto gli esercenti di via Sturzo, ma gradualmente il dialogo si è ampliato coinvolgendo anche altri titolari di attività e numerosi residenti. Valutiamo l’opportunità di costituirci in un comitato di quartiere, ma soprattutto abbiamo bisogno di chiarimenti su lavori che si preannunciano potenzialmente critici per l’intera zona: a cominciare dal perdere l’area adiacente Famila per proseguire con il pericolo di rinunciare a posti auto preziosi in una che già soffre per questa problematica. Già negli scorsi mesi abbiamo inviato numerose richieste di chiarimento su una serie di particolari inerenti il progetto, ma non abbiamo ancora avuto risposte esaustive. Il rischio è di ritrovarsi con il nostro quartiere in panne per mesi in nome di un programma ambizioso, ma ancora indefinito in molti particolari».
Bene della collettività «Comprendo le preoccupazioni: siamo ancora alla condivisione del progetto esecutivo con i Municipi, ma presto lo illustreremo ai residenti», la riflessione dell’assessore alla Cura del territorio, Domenico Scaramuzzi. «Devo precisare che le linee di passaggio sono immodificabili perché devono necessariamente seguire determinate arterie di scorrimento. Non posso negare che alcuni disagi saranno preventivabili, in ogni quartiere e cercheremo tutte le soluzioni possibili. Tuttavia, invito a guardare ad un bene della collettività: il Brt davvero potrà conferire a Bari il respiro europeo a cui ambiamo. Parliamo di una mobilità che trasporterà cinquantamila persone al giorno in modo sicuro e sostenibile: le rivoluzioni di tale portata passano anche da alcuni sacrifici. Ma assicuro che nessuno sarà lasciato indietro».
«Criticità annunciate» «Il problema dei parcheggi in alcuni quartieri è evidente e il progetto del Brt finirà con l’ampliarlo a dismisura. Non a caso, avevamo esplicitamente previsto nel nostro programma di riprendere un’ampia strategia sui parcheggi interrati che si porrebbero come soluzione ideale in più zone della città. Forse sarebbe stato il caso che molti cittadini ora prossimi a notevoli disagi avessero studiato meglio i progetti proposti dal centrodestra. Ad ogni modo, ora bisogna adoperarsi per cercare soluzioni prima che la situazione sfugga definitivamente di mano. San Pasquale potrebbe essere soltanto il primo dei quartieri che rischiano di finire in sofferenza».