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Musica, alcol e dj set: a Bari l'Umbertino ancora in tilt

 
Davide Lattanzi

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Davide Lattanzi

Musica, alcol e dj set: a Bari l'Umbertino ancora in tilt

Situazione irrisolta nel quartiere simbolo dello svago serale

Giovedì 05 Giugno 2025, 09:18

Stavolta non si sono riuniti per cantare «Maledetta Primavera» in piena notte. Né hanno sfidato i residenti per farsi cacciare soltanto a «secchiate d’acqua». Malgrado i dialoghi, le rinioni e i buoni propositi, la situazione nel quartiere Umbertino resta critica.

Il lungo ponte del 2 giugno ha nuovamente messo a dura prova la pazienza dei residenti che non sono riusciti a riposare prima delle tre del mattino. Il problema strutturale dell’eccessiva concentrazione di locali in poche strade è destinato a porsi per l’intera estate. Ma a preoccupare non è soltanto la «saturazione» degli esercizi commerciali dedicati al «food & beverage» che causano inevitabili aggregazioni massive da consumo fuori dai locali, ma anche pericolose tendenze che stanno prendendo piede.

I residenti, infatti, denunciano la presenza sempre più frequente di locali di somministrazione di cibo e bevande trasformati di fatto in rumorose discoteche. La musica, pur diffusa all’interno delle attività, finisce inevitabilmente con l’invadere le strade data lo spazio spesso minimale all’interno dei locali. Non manca addirittura chi pubblicizza la possibilità di ballare nelle proprie attività pur non disponendo dei necessari permessi che, invece, dovrebbero prevedere soltanto l’ascolto della musica. Il risultato è che si prosegue come se nulla fosse, con inquinamento acustico notturno da rumore antropico causato dagli eccessivi assembramenti fuori dai locali e soprattutto con la somministrazione dell’alcol dopo le 24, nonostante l’esplicito divieto imposto dalla legge nazionale.

«Apprezziamo la volontà dell’amministrazione comunale di dialogare con i protagonisti delle vita serale per cercare soluzioni, ma al momento l’Umbertino resta sotto scacco», afferma l’avvocato Mauro Gargano, presidente del Comitato per la Salvaguardia dell’Umbertino. «Come la mettiamo con le continue occupazioni di suolo pubblico che, senza le delimitazioni chiamate borchie previste dal regolamento plausibilmente possono considerarsi prive di autorizzazione? Nell'Umbertino ci sono attività strutturate e non impattanti sul territorio per tipologia dell'offerta commerciale che riferiscono di difficoltà ad ottenere le concessioni, mentre attività con dimensione dei locali estremamente ridotte che non potrebbero quindi fruire di spazi esterni invadono invece gli stretti marciapiedi, impedendo finanche il transito alla collettività. Perché non si controlla la regolarità delle occupazioni? Dove sono finite le famose borchie di delimitazione in un primo tempo rilanciate anche dal sindaco della notte e poi sparite dai radar dell'azione amministrativa? Forse per riportare un minimo di legalità nell'attuale Far West dobbiamo essere costretti ad augurarci la nomina di un commissario prefettizio. D’altra parte, l'esperienza al momento positiva del Comune di Sorrento invita a riflettere».

I disagi, dunque, non si placano. L’amministrazione comunale, dopo aver sentito nelle scorse settimane residenti, giovani ed esercenti, dovrebbe a breve presentare un primo estratto concreto di plausibili soluzioni per affrontare il periodo estivo.

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