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A Bari lo sciopero dei taxi tra disagi e proteste: c'è stato di agitazione dall'arrivo di Uber in città

 
Davide Lattanzi

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Davide Lattanzi

A Bari lo sciopero dei taxi tra disagi e proteste: c'è stato di agitazione dall'arrivo di Uber in città

Turisti spaesati in cerca di trasporto: code all’aeroporto, tensione alla stazione. Lo stato di agitazione dal 20 febbraio, dall’arrivo della multinazionale del trasporto con conducente

Giovedì 29 Maggio 2025, 14:28

BARI - Code interminabili all’aeroporto e alla stazione, turisti spaesati, grandi difficoltà negli spostamenti. Come altre città italiane, anche Bari finisce in tilt a causa dello sciopero dei taxi.

Lo stato di agitazione dei conducenti delle «vetture bianche» prosegue ormai da oltre tre mesi, ovvero dall’irruzione nel capoluogo del colosso Uber, leader nel settore del trasporto Ncc (noleggio con conducente). L’ingresso nel mercato della multinazionale è visto dai tassisti come una forma di concorrenza sleale (le tariffe di Uber non sono fisse, ma cambiano a seconda della domanda più o meno crescente nei vari periodi dell’anno) da combattere con controlli ferrei da parte dell’amministrazione comunale. Ieri, dunque, si è giunti alla «paralisi» del servizio (dalle 9 alle 21) aderendo allo sciopero proclamato su scala nazionale. E non sono mancati momenti di tensione tra i tassisti baresi e i conducenti di Uber: in particolare, il confronto è stato acceso proprio nei pressi della stazione centrale.

La posizione dei tassisti I tassisti aderenti alla cooperativa «Taxi Bari», infatti, hanno comunicato con una dura nota la loro adesione allo sciopero contro l'ingresso di Uber nel mercato.

«Anche noi di Taxi Bari - la loro posizione - partecipiamo allo sciopero nazionale indetto per contrastare l’ingresso di Uber Taxi nel sistema del trasporto pubblico non di linea. L’arrivo della multinazionale sta compromettendo la serenità e la professionalità di migliaia di tassisti in tutta Italia, introducendosi nel mercato con modalità ritenute scorrette e in contrasto con le normative comunali che regolano l’attività dei conducenti», la premessa.

«Alcuni autisti di Uber - proseguono i tassisti - agiscono al di fuori delle regole e delle consuetudini che da anni garantiscono un equilibrio nel settore. Così, invece, si altera la concorrenza, mettendo a rischio la sostenibilità del servizio. Inoltre, l’impatto non si limita agli operatori: anche i consumatori subiscono conseguenze negative, a partire da una scarsa trasparenza dei costi e delle condizioni, con un servizio che, tolte le promozioni iniziali, può rivelarsi meno vantaggioso. I tassisti di Bari dicono no a questo modello, per difendere la legalità e la qualità del servizio». La protesta, però, non si fermerà esclusivamente al disservizio di ieri. «Da ora - concludono i tassisti - su tutti i “taxi Bari” sarà posto un cartello informativo che mette tutti in guardia. Basta essere vittime, basta dipingerci come lavoratori che non vogliono progredire, basta essere l’ennesima vittima delle multinazionali. Amiamo Bari e il nostro lavoro». Nel dettaglio, sul cartello campeggerà la scritta (in italiano e in inglese) «Il nostro taxi costa meno delle multinazionali.

I motivi del malcontento Più volte i tassisti hanno spronato l’amministrazione a verificare che le singole corse Ncc siano effettivamente oggetto di prenotazione presso la sede o la rimessa che devono essere localizzate: quella principale, obbligatoriamente nel territorio del Comune che ha rilasciato l’autorizzazione, mentre le secondarie nel correlato territorio provinciale. Al fine di contrastare il fenomeno dell’abusivismo, inoltre, i conducenti delle vetture bianche invitano a controllare che ogni corsa sia correttamente inserita nel foglio di servizio e i veicoli non sostino su pubblica piazza, ma attendano le prenotazioni all’interno delle rispettive rimesse. È dovere delle autorità locali, hanno più volte rimarcato, continuare il percorso volto al rispetto delle regole per tutelare il servizio pubblico da piazza con tariffe calmierate e a prestazione obbligatoria.

Le prove orali per le nuove licenze Entra nel vivo, intanto, il percorso per la concessione delle trenta nuove licenze stanziate dal Comune a titolo oneroso. Sono 59 i candidati ammessi a sostenere la prova d’esame orale del concorso straordinario il prossimo 10 giugno.

Le nuove 30 licenze, che prevedono un contributo di 55mila euro, saranno suddivise in due tipologie: dieci destinate in maniera permanente a veicoli appositamente allestiti per il trasporto di persone con disabilità e venti vincolate all’impegno a svolgere, per cinque anni dalla data di assegnazione, il servizio negli orari individuati dall’amministrazione, in particolare durante i nuovi turni notturni all’aeroporto e nei periodi dell’anno indicati dal Comune. Un incarico che si preannuncia intenso, dato il boom turistico che sta vivendo la città e in vista di un’estate che segnerà ancora un significativo aumento dei flussi dall’Italia e dall’estero.

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