CORATO - Alle prime luci dell’alba, a Corato, la polizia di stato ha dato esecuzione ad un ordine di custodia cautelare in carcere nei confronti di due persone, ritenute presunte responsabili del reato di tentato omicidio.
Nel dettaglio, si fa riferimento alla sparatoria avvenuta la sera del 6 marzo scorso, in piazza Di Vagno, nel centro storico della città e luogo della movida. Due giovani, un ragazzo ed una ragazza, sono stati entrambi feriti da colpi d’arma da fuoco: mentre il primo era stato colpito nella regione lombare, in maniera non grave, la ragazza ha riportato una ferita al fianco sinistro e le sue condizioni sono apparse, sin da subito, preoccupanti, tanto da rendere necessario il suo trasporto in codice rosso al Policlinico di Bari, dove è stata sottoposta ad un delicato intervento chirurgico di asportazione della milza.
La giovane ragazza ferita, Simona Bovino, è estranea a qualsiasi contesto criminale ed è stata colpita per errore. L’obiettivo vero, secondo le prime indagini, era Giovanni Battista, un ventenne vicino ad ambienti della malavita locale.
Il provvedimento cautelare vede indagati cinque persone, ognuna delle quali con un preciso ruolo nella vicenda. In particolare, il gip ha disposto il carcere per due soggetti – marito e moglie – ritenuti rispettivamente il conducente del mezzo, utilizzato dai sicari e la donna che, già presente sulla scena del crimine, forniva le indicazioni per la sua esecuzione, dando il via libera all’agguato.
Le indagini si sono svolte in un contesto di assoluta omertà, tanto è vero che numerosi sono stati i tentati di depistaggio delle indagini da parte dei testimoni che sono stati ascoltati, adesso denunciati per il reato di favoreggiamento personale.
Sono in corso ulteriori approfondimenti da parte degli organi inquirenti al fine sia di identificare ulteriori soggetti coinvolti nell’agguato, sia di delineare il suo preciso movente.