BARI - Roberto Bellotti candidato unico rettore per l’Università Aldo Moro di Bari. È lo scenario che si profila in vista del secondo appuntamento con le urne nella corsa per determinare il successore di Stefano Bronzini - il suo mandato spirerà il prossimo 30 settembre - alla guida dell’Ateneo barese per il sessennio 2025-2031.
passo indietro Al passo indietro fatto dal direttore del dipartimento di Veterinaria, Nicola Decaro, appena dietro Bellotti - 556,97 preferenze contro le 601,09 del direttore di Fisica - nella classifica determinata dalla prima tornata di votazioni di giovedì scorso, si aggiungono i ritiri dell’ordinario di Informatica, Danilo Caivano (402,85 voti) e del direttore del dipartimento di Ricerca e Innovazione umanistica, Paolo Ponzio (126,99).
percorso comune «L’Università è confronto critico, dibattito, indipendenza», afferma Caivano in un post, rivelando il dialogo con lo stesso Bellotti su temi, modelli di università e visioni, all’indomani del risultato elettorale dei giorni scorsi. «Abbiamo deciso di procedere assieme, sapendo che parte dei nostri programmi, sotto la guida del prof. Bellotti in veste di Magnifico Rettore, dovranno trovare una sintesi in un percorso sessennale», spiega ancora Caivano, che ha reso noto l’accordo «a tutti i candidati». «Sono lieto che alcuni di loro abbiano apprezzato questo percorso di costruzione al punto da volerne poi far parte. Tutto questo deve essere chiaro, altrimenti l’unità rischia di essere percepita come il frutto di accordi di vertice presi a tavolino sulla pelle degli elettori e in loro sfregio, e le elezioni rischierebbero di ridursi ad una mera formalità», conclude.
unitarietà «Mi sembra giusto riconoscere quanto emerge dallo spoglio nella prima tornata di voto - afferma Ponzio - I contatti e le interlocuzioni avute con tutti i candidati ci portano a convergere unitariamente sul più suffragato tra di noi, il prof. Bellotti. Molto si è lavorato, nelle ultime ore, al fine di raggiungere questo risultato. Si apre una stagione nuova per l’Università di Bari: l’unità, la condivisione e la partecipazione saranno le condizioni di una visione nuova della politica universitaria».
apripista Scelte che, come detto, fanno il paio con la precedente decisione di Decaro in nome «dell’unità, della generosità e del rinnovamento». «Sono contento di aver fatto da apripista al fine di arrivare a una candidatura unitaria - dice ancora il direttore di Veterinaria -. È un buon segnale per la ripartenza dell’università con la condivisione delle scelte programmatiche. Inoltre è stata evitata una grave frattura che avrebbe potuto verificarsi tra personale docente e amministrativo. Il mio è stato un segnale per ricucire».
sintesi e confronto A breve quindi dovrebbero arrivare le rinunce ufficiali alla candidatura degli altri due competitor, Alessandro Bertolino e Luigi Palmieri, «amici e stimati colleghi che con grande impegno hanno proposto la loro candidatura», ai quali va il sentito ringraziamento pubblico di Bellotti, esteso anche ai colleghi Caivano, Ponzio e Decaro. «C’è il tempo del confronto e quello della sintesi. 2.920 componenti della meravigliosa comunità UniBa hanno suffragato i sei candidati rettori, dopo circa 40 audizioni pubbliche e infiniti dialoghi e confronti, che mi hanno arricchito e insegnato».
armonia «L’amico Nicola Decaro ha generosamente scelto di non proseguire il confronto elettorale, supportando la mia candidatura. Una scelta difficile e nobile, attuata nell’esclusivo interesse di UniBa. Una scelta condivisa, che mi carica di enormi responsabilità e mi sprona ancor di più a dare il meglio per la nostra comunità», dice ancora Bellotti. «L’unità non è l’annullamento delle differenze, ma l’armonia costruita con il dialogo e il confronto», conclude il fisico.
prima volta Non era mai successo nella storia dell’Università barese che, già al secondo turno, tutte le preferenze convergessero su un’unica figura. Nelle recenti tornate Antonio Uricchio è stato eletto al terzo turno in un novero di sette candidati, mentre sei anni fa Stefano Bronzini l’ha spuntata al ballottaggio (al quarto turno) proprio su Bellotti.
Nessuna guerra interna, né notti dei lunghi coltelli all’indomani dell’esito del primo turno di votazioni. Con il vantaggio conclamato di Bellotti, si è avviato il dialogo tra candidati, da cui è emersa la convergenza su piani, programmi e visione per il futuro dell’Ateneo, anche nell’ottica di evitare scontri fratricidi che avrebbero diviso l’università, facendola arrivare spaccata alla meta. Come hanno evidenziato a più riprese tutti i protagonisti della sfida accademica, ha prevalso l’interesse collettivo con la mission di fare «le cose perbene e per il bene di tutte le componenti dell’Università». Un risultato possibile solo attraverso il ricompattamento.
il retroscena D’altronde, l’ormai futuro magnifico rettore, con i voti conseguiti al primo turno ha raggiunto il 35% dei consensi nel corpo docente: ovvero un professore su tre ha votato per lui nonostante il suo dipartimento possa contare su soli 55 voti.
L’altro elemento emerso dalla prima sessione di voto è dato dalla differenza di consenso tra corpo docente e personale amministrativo che ha creato più di una perplessità. Infatti, il voto di questi ultimi, qualora non fosse stato ponderato, avrebbe determinato ben altra classifica, ribaltando le prime due posizioni. Da qui, anche, il gesto nobile di Decaro, che ha preso una posizione di grande responsabilità in nome, appunto dell’unità dell’Università e della condivisione dei programmi, a cui ha fatto seguito l’ufficializzazione del passo indietro di Caivano (e il ritiro di Ponzio), una decisione, a quanto pare, maturata già all’indomani della prima sessione di voto con l’endorsement, seppur non ufficiale a favore di Bellotti.
alle urne Mercoledì (dalle 9 alle 19) e giovedì (dalle 9 alle 16) si torna al voto, ovviamente è necessario raggiungere il quorum del 40% degli aventi diritto al voto (2.920 componenti di Uniba), altrimenti si tornerà alle urne a giugno.