BARI - Orecchiette Dop a denominazione di origine preconfezionata. L’epica delle pastaie di Bari Vecchia, genere narrativo che descrive le gesta eroiche di personaggi leggendari come le «zdòure» (le sfogline nel dialetto bolognese) o «pastier» (dal francese) della inimitabile tradizione gastronomica barese, vive un nuovo avvincente capitolo di un romanzo noir che torna a mettere in discussione la genuinità dei prodotti «made in Bari» fatti in casa.
Gli agenti della Polizia locale, Sezione polizia annonaria, ecologia e attività produttive hanno notificato a 5 «pastier» dell’Arco Basso, protagoniste fino ad oggi della querelle sulla vera origine delle orecchiette «fatte a mano» (almeno nominalmente ma spesso preconfezionate) vendute sui banchetti attrezzati nei vicoli, davanti ai loro sottani, complessivamente 9 sanzioni per illegittima occupazione di suolo pubblico (multe da 150 euro a tutte e 5) e per violazione delle norme di legge e delle disposizioni amministrative relative al commercio di orecchiette preconfezionate di fattura industriale (in 4 dovranno pagare anche una multa da 5mila euro a testa).
In questa circostanza gli agenti della Polizia locale si sono limitati a notificare i provvedimenti, conseguenza del blitz, datato marzo 2025, della Squadra volante del Nucleo operativo metropolitano di Bari della Guardia di finanza tra i banchetti delle «padrone» dell’Arco Basso.
I controlli dei finanzieri vanno inquadrati nelle attività collegate ad un fascicolo di indagine aperto dalla Procura della Repubblica di Bari dopo l’esposto presentato da Gaetano Campolo, ceo e founder della società Home Restaurant Hotel Srl, che opera nel settore della ristorazione a domicilio, responsabile del portale che dal 2019 riunisce attività di social eating.
Sulle bancarelle di quattro sfogline gli uomini della Gdf hanno trovato «confezioni imbustate di pasta industriale, non di produzione artigianale, messe in vendita senza la prescritta autorizzazione amministrativa per il commercio su area pubblica». L’unica autorizzata alla vendita di orecchiette preconfezionate (con tanto di buste etichettate e dati sulla tracciabilità), al momento dell’ispezione della Gdf è risultata Nunzia Caputo, la più popolare tra le pastaie dell’Arco Basso, multata lo scorso dicembre dalla Polizia annonaria per una irregolarità amministrativa legata all’attività del suo home restaurant .
Nunzia e le sue quattro colleghe sono state tutte multate per aver occupato con le bancarelle, porzioni di suolo pubblico in assenza di autorizzazione. Pietro Petruzzelli, assessore allo Sviluppo locale e alla blue Economy, ha dichiarato «La strada intrapresa dal Comune per regolarizzare l’attività di produzione e vendita delle orecchiette va avanti. Le pastaie dell’Arco Basso hanno preso parte a un corso sulla normativa in materia di sicurezza alimentare e sul pacchetto igiene. Si stanno mettendo in regola compatibilmente con i tempi della burocrazia. Portano avanti una tradizione che l’Amministrazione sta cercando di valorizzare e rispettare nella logica di un processo di anti gentrificazione di Bari Vecchia che vuole difendere il centro storico, la sua storia, le diversità culturali ed impedire l’espulsione dei residenti»