Bari - Boom del turismo, «sold out» nelle strutture ricettive, eppure il volto della città resta precario proprio in alcune delle zone più suggestive.
Entrano nel vivo i festeggiamenti per San Nicola e le previsioni sugli arrivi sono pienamente rispettate: Bari si conferma una delle mete più ambite in Italia da Pasqua in poi. Il capoluogo pugliese sta accogliendo migliaia di turisti, provenienti da varie regioni italiane, ma soprattutto dall’estero: polacchi e francesi in particolare, ma anche olandesi, rumeni e spagnoli si mescolano ai cittadini baresi nelle giornate dedicate al Santo Patrono tra le tradizioni di culto e la vastissima offerta enogastronomica o di svago che dal Lungomare abbraccia tutti i quartieri del centro. Scontato che la Città Vecchia resti la più battuta dai visitatori. Che, però, ieri mattina non hanno potuto ignorare vaste aree caratterizzate da sporcizia in quantità industriali e decoro deturpato. Non a caso, le loro recensioni sui portali dedicati al turismo, pur mantenendo toni complessivamente entusiastici sulla città, non mancano di sottolineature sul contesto rifiuti.
L’angolo del «rimmato» Lo chiamano così gli abitanti del centro storico. Si tratta dell’area antistante la scuola primaria «Corridoni», in largo San Sabino. Un punto critico da sempre segnalato dai residenti perché puntualmente invaso da rifiuti di ogni genere. I cassonetti presenti, peraltro piuttosto obsoleti, risultano traboccanti di immondizia che spesso è anche lasciata per strada. Non solo: sovente è facile ritrovare per terra resti di mobili, materassi, legname, reti metalliche. Conferimenti talmente voluminosi da da alimentare il sospetto che non siano prodotti dagli abitanti della zona, bensì provenienti da altri quartieri e trasferiti. Fin troppo facile intuire che i primi caldi aumentino inevitabilmente gli inconvenienti: a cominciare dal cattivo odore che si diffonde nella piazza all’arrivo di scarafaggi, blatte e topi. Occorrerà ancora qualche settimana per l’arrivo dei cassonetti «intelligenti» che dovrebbero disciplinare le modalità di conferimento. Nell’immediato, invece, l’auspicio è che quantomeno l’avvio della raccolta porta a porta riservata alle attività commerciali dedicate al «food & beverage» possa costituire un primo passo verso la soluzione di una problematica oggi davvero impellente. In tal modo, infatti, i cassonetti resterebbero a disposizione esclusivamente dell’utenza costituita dai residenti, mentre gli esercenti eviteranno di evitare congestione di rifiuti.
L’invasione delle auto L’altro disagio sottolineato nelle scorse ore riguarda la presenza di auto pressoché incontrollata, soprattutto nelle aree chiuse al traffico o nei parcheggi riservati ai residenti. In alcuni momenti, lo slargo di Santa Teresa dei Maschi è risultato completamente intasato dalle auto che poi hanno anche causato ingorghi circolando tra i vicoli per uscire dal quartiere. L’amministrazione comunale ha preso il preciso impegno di regolamentare l’apertura dei varchi, in particolare quello del Castello Svevo che risulta quasi sempre libero e dovrebbe inderogabilmente essere chiuso almeno dalle 21 in poi. Potrebbero essere i primi passi per venire incontro alle esigenze dei residenti che, già numericamente ridotti a poche migliaia per l’«esplosione» di B&b e case vacanze, chiedono attenzione davvero da troppo tempo.