BARI - Timori e preoccupazioni corrono di vetrina in vetrina. Tra interrogativi e un’unica affermazione: «Così ci ingabbiano e non lavoriamo». Inizia tra qualche polemica il cantiere della nuova piazza Moro con i commercianti che ieri mattina si sono ritrovati imbrigliati in una serie di cartelli, divieti e delimitazioni. La parte per ora più penalizzata è quella che si sviluppa verso via Sparano, nell’isolato compreso tra via De Cesare e via Dell’Arca con alcune attività, comunque non tantissime, che almeno sino a settembre dovranno fare i conti con i lavori praticamente all’ingresso.
«Sappiamo poco, soprattutto sulle operazioni di carico e scarico. Nelle prossime ore arriverà un carico di libri e di merce e non sappiamo se e come potremo scaricarlo». A dirlo è Daniela Gagliano della storica Libreria Roma, un’attività che resiste da oltre 50 anni (non a caso porta il nome della vecchia denominazione della piazza, poi intitolata dopo l’uccisione del maggio 1978 ad Aldo Moro). «Temo un calo dei clienti, oggi (ieri per chi legge, ndr) non ne abbiamo visto nemmeno uno», dice Renato Gagliano, fondatore della libreria e che in questi anni ne ha viste davvero tante nella centralissima e contradditoria piazza Moro. «Mi auguro – spiega - che la nuova piazza sia davvero più sicura e a misura di pedoni e cittadini. È il biglietto da visita per chi arriva in città. Siamo stanchi del degrado e delle risse, come quella di qualche giorno fa. L’ho detto anche al sindaco Leccese quando l’ho incontrato in Basilica. Lui mi ha assicurato che i disagi per noi saranno limitati. Lo spero davvero».
E mentre lui racconta i suoi anni in questa piazza, tra pile di libri, cultura e testi scolastici per intere generazioni di studenti, arriva a piedi un corriere, costretto a lasciare il furgone a metri e metri di distanza. «Oggi – dice esausto - non so davvero come muovermi. Tra questo cantiere e quello in via Abate Gimma è un caos fare le consegne». Il timore è il conseguente spostamento delle operazioni di carico e scarico sul lato via Crisanzio-piazza Umberto con i furgoni in sosta per rifornire non solo le attività del primo isolato di via Sparano ma anche quelle di questa parte di piazza Moro.
E spostandoci nella parte centrale della piazza ecco la storica edicola, destinata alla rimozione. Per acquistare un quotidiano bisogna fare un giro più largo in una sorta di labirinto. «Non mi hanno ancora detto nulla sullo smantellamento né sino a quando resterò. Non so nulla nemmeno sui ristori. So solo che per avere un nuovo chiosco il Comune pretenderà da me la partecipazione al prossimo bando. Tutto ciò non mi sembra giusto. Sono qui da 42 anni», spiega abbastanza imbronciato l’edicolante Antonio Cassano, uno dei pochi baluardi rimasti attorno alla stazione centrale per chi vuole (si spera) acquistare un quotidiano o una rivista.
Abbastanza disorientati i passanti, costretti quasi a uno slalom per guadagnare le prime vie di transito senza ostacoli. Il tutto tra controlli rafforzati, soprattutto nella vicina piazza Umberto, dove c’è il rischio della migrazione dei bivacchi e dei disordini che hanno da sempre caratterizzato piazza Moro. «Ma tanto continueranno anche durante il cantiere. Vedrete», sentenzia un’anziana residente.