BARI - Il centrodestra sfiducia Onofrio D'Alesio e ritira il supporto alla candidatura del giornalista come sindaco di Triggiano. Lo hanno deciso le segreterie regionali e provinciali di Forza Italia e Fratelli d’Italia riferendosi alla candidatura a consigliere comunale di Alessandro Cataldo, , marito dell'ex assessore regionale del centrosinistra Anita Maurodinoia. Cataldo aveva annunciato di voler correre come consigliere comunale lo stesso giorno in cui è stata fissata l'udienza preliminare a carico suo, della moglie e di altre 16 persone che rispondono tra l'altro di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione elettorale.
«Abbiamo già provveduto a informare i nostri dirigenti locali – è detto nella nota dei partiti - e nei prossimi giorni definiremo la nostra posizione rispetto alle elezioni prossime amministrative».
La risposta di D’Alesio non si è fatta attendere, e ha a sua volta accusato i partiti da un lato di essere stati informati della decisione di candidare Cataldo, e dall’altro di trovarsi «in un clima politico nel quale i partiti locali di centrodestra sono già stati messi in vendita al miglior offerente dai referenti provinciali e regionali».
«Questa ultima domenica delle Palme avrebbe dovuto essere un giorno di pace e di riconciliazione. Non lo è stato nella tribolazione di una decisione che ho maturato alla luce degli ultimi eventi scaturita a seguito della reazione compulsiva e incontrollata dei partiti di centrodestra che con un sol colpo di spugna hanno delegittimato la mia candidatura cancellando e azzerando un progetto politico che per Triggiano stava prendendo forma dopo dieci anni di totale assenza».
«Gli organi provinciali e regionali di Fratelli d'Italia, Forza Italia e Noi Moderati – ha scritto D’Alesio riferendosi allo stop del centrodestra - con un comunicato sommario hanno consegnato il paese al centrosinistra e ad altre coalizioni di matrice sconosciuta all'interno delle quali sono già tutti schierati pezzi delle precedenti amministrazioni. Lo hanno fatto sopra un vassoio d'argento. Occasione migliore non poteva essere fornita quand'anche nello stesso comunicato si sottolinea in maniera del tutto errata, visti gli incontri e le richieste pervenute dai referenti e segretari cittadini dei partiti, che la candidatura di Sandro Cataldo nella lista del sindaco, definita dalle segreterie regionali "inopportuna e non condivisa", sia stata una decisione autonoma assunta dal candidato sindaco».
Una lettura, quest’ultima, ribadita dallo stesso Cataldo che ha a sua volta annunciato di voler rinunciare alla candidatura: « Nel momento in cui i partiti di centrodestra di Triggiano (FdI, FI, Democrazia Cristiana e “Noi Moderati, con la piena condivisione dal candidato sindaco D’Alesio) mi hanno chiesto di candidarmi, convinto dell’assoluta regolarità del mio agire e della totale estraneità dei fatti a me contestati, ho accettato con serenità, ben sapendo delle prevedibili strumentalizzazioni e delle speculazioni che non si sono fatte attendere, scomodando addirittura vignettisti di fama nazionale come il maestro Pillinini. Fare un passo indietro rispetto alla candidatura alle elezioni comunali, credetemi, non rappresenta una sconfitta personale, ma una disfatta per la Democrazia considerato che la presunzione di non colpevolezza viene dolosamente ignorata».