Sabato 06 Settembre 2025 | 15:05

Bari, chiesero i danni per la morte della madre ma dovranno risarcire la Asl. I giudici: «Non fu malasanità»

 
Isabella Maselli

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Isabella Maselli

«In Puglia non si trovano direttori sanitari», il bando dell'Asl Bari: «Si cerca in tutta Italia»

L’esperto nominato nel processo ha escluso responsabilità dei sanitari. Il decesso risale al 2016. La signora soffriva di una patologia epatica cronica

Lunedì 14 Aprile 2025, 06:14

09:23

BARI - Soffriva di una patologia cronica al fegato ma ad ucciderla fu un infarto mentre era in ambulanza, durante il trasferimento dall’ospedale di Putignano a quello di Monopoli. Il marito e la figlia di una donna di Castellana Grotte hanno chiesto alla Asl un risarcimento danni di 500mila euro, ritenendo l’azienda sanitaria responsabile del decesso per ritardo nelle cure. Ma a quasi dieci anni dalla vicenda, il Tribunale civile di Bari ha rigettato il ricorso, spiegando che quell’infarto non era prevedibile e condannando anche i parenti della signora a pagare alla Asl (difesa dall’avvocato Gaetano Caputo) le spese legali, pari a oltre 14mila euro.

LA CAUSA SUL DECESSO - La vicenda inizia il 12 giugno 2016. La donna, affetta da cirrosi biliare primitiva e tornata a casa da qualche settimana dopo un ricovero di 15 giorni, viene colta da malore. Il sintomo è «difficoltà respiratorie». I familiari chiamano immediatamente il 118 e ne sollecitano di nuovo l’intervento dopo dieci minuti. Quando l’ambulanza arriva a bordo non c’è il medico, ma solo autista, infermiere e soccorritore. La paziente viene così portata al Pronto soccorso dell’ospedale «Santa Maria degli Angeli» di Putignano in codice giallo. Dopo 55 minuti, con i parametri di pressione, saturazione e frequenza cardiaca nella norma, ne viene disposto il trasferimento perché lo strumento radiologico nella struttura di Putignano è «in avaria». Allora le viene attribuito un «codice verde» e viene portata in ambulanza al «San Giacomo» di Monopoli. Durante il tragitto, venti minuti dopo la partenza, «si manifestano gravi complicazioni cardiocircolatorie». I parametri vitali iniziano a scendere e quando la donna arriva a Monopoli, direttamente in rianimazione, è ormai in codice rosso per arresto cardiaco. Dopo venti minuti di manovre rianimatorie vane, ne viene dichiarato il decesso...

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