BARI - Già 13 femminicidi nel 2025. Gli ultimi due, quelli di Sara Campanella e Ilaria Sula, due giovani studentesse di 22 anni, stanno mobilitando i gruppi di attiviste e attivisti in tutta Italia. Anche a Bari è convocato un presidio per il giorno 4 aprile, alle ore 17:00, in Piazza Umberto, per "mobilitarsi e dare una risposta contro la cultura patriarcale dello stupro e dell’oppressione", come si legge nella nota di Zona Franka, Uds Bari e Udu-Link Bari.
“Con il nuovo DDL Femminicidi, il reato di femminicidio viene formalmente inserito nel Codice Penale con l'articolo 577-bis. L’intervento del governo, ancora una volta, si concentra solo ed esclusivamente sulla repressione di un fenomeno che ormai investe largamente la nostra società e che vede nel femminicidio solo la punta di un iceberg che è molto più profondo e radicato. I fatti di queste ultime giornate ci mostrano come le finalità repressive del DDL sono superate dalla realtà quotidiana, in cui aumentano le donne morte ammazzate per mano di uomini violenti, figli sani della cultura etero-patriarcale .” dichiara Gennaro Cifinelli, Coordinatore di Zona Franka
“L’attenzione dello Stato dovrebbe essere rivolta soprattutto alla prevenzione e non solo alla repressione. Le vittime non devono essere prese in considerazione solo una volta diventate tali; è necessario aiutare le donne e assisterle fornendo supporto psicologico e consulenze legali gratuite, fornendo loro gli strumenti per riconoscere e agire di conseguenza alla
violenza, educare al consenso e decostruire la cultura dello stupro e della prevaricazione. Ribadiamo l’importanza dell’educazione sessuo-affettiva nelle scuole al fine di far conoscere agli studenti la rilevanza degli aspetti cognitivi, emotivi, fisici e sociali della sessualità e delle relazioni.” prosegue Antonella Albergo, Coordinatrice dell’Uds Bari.
“Infine sottolineiamo l’importanza di manifestare e intervenire a livello sociale, di denunciare a piena voce il sistema, la violenza patriarcale e l’indifferenza, anche nelle piccole azioni quotidiane, riconoscendo i comportamenti violenti nei propri gruppi di amici, nel proprio nucleo familiare, nei contesti scolastici e universitari che, come abbiamo visto dagli avvenimenti dell’ultimo anno nei dipartimenti di Bari di Giurisprudenza e Medicina, persistono. Chiediamo a tutte le realtà, sociali e politiche del territorio, che si identificano con i valori del trans-femminismo di aderire al presidio convocato. Ci Vogliamo Vive!” conclude
Sahar Locaputo, Coordinatrice di Udu-Link Bari.