BARI - Il caso rischia di creare una forte spaccatura nel campo del centrosinistra. E potrebbe portare anche alla redazione di un ordine del giorno che impegna l’amministrazione comunale a rivedere l’intera procedura. «L’intesa raggiunta nei mesi scorsi era un’altra. Ci sono anche i verbali di commissione ad attestarlo», ripetono da giorni i consiglieri comunali. Non si placano al Comune di Bari le polemiche sul bando per le 30 nuove licenze di taxi, l’avviso con il quale sarà ampliato il numero di auto bianche in città, oggi ferme a quota 150.
Dopo le prime avvisaglie di lunedì scorso, la commissione consiliare Attività Produttive ha nuovamente audito ieri mattina l’assessore Pietro Petruzzelli e la parte tecnica degli uffici rimarcando le perplessità su un bando che non prevede alcuna prova scritta per i nuovi assegnatari delle licenze, ma solo un colloquio orale. «E nei verbali dei mesi scorsi e nel lungo lavoro svolto, anche con un tavolo tecnico dei tassisti, abbiamo sempre messo nero su bianco la previsione di una prova scritta e di una prova orale. La prova scritta è per noi elemento di tutela, equità e trasparenza. Il nostro indirizzo politico è stato chiaro. Anche noi, voglio ricordarlo, siamo l’amministrazione comunale», ha sottolineato il presidente di commissione Nicola Loprieno (Decaro per Bari) rivolgendosi senza mezze misure all’assessore Petruzzelli. Al quale non è servito a nulla cospargersi nuovamente il capo di cenere (anche nel mercoledì di ieri di inizio Quaresima), rinnovando ai componenti della commissione le proprie scuse per non averli tempestivamente avvisati sul cambio di procedura, cioè la previsione della sola prova orale per accelerare il rilascio delle licenze e la messa in esercizio delle nuove auto.
«Se farete un ordine del giorno ne terremo conto. Io in qualità di assessore ho solo ricevuto dal sindaco il mandato di portare al più presto a casa questo risultato». E l’assessore ha dovuto incassare anche altre rimostranze. «Non mi sono piaciute le tue dichiarazioni a mezzo stampa nelle quali si lascia intendere che noi consiglieri siamo contrari alla sola prova orale perché mettiamo in dubbio le qualità morali della commissione esaminatrice. Io mi sono sentito offeso. La prova orale è invece per me un supplemento di tutela nei confronti del Comune perché riduce il rischio contenzioso e reclami». «Non è un attacco personale ma la prossima volta saremo costretti a protocollarti i nostri verbali. Vogliamo accelerare il bando? Allora lo si faccia solo per titoli, eliminiamo pure l’orale», la provocazione di Loprieno all’assessore Petruzzelli.
Ma dietro questo cambio di rotta del bando ci sono ragioni economiche (espletare anche una prova scritta comporterebbe almeno 30mila euro di spese aggiuntive per il Comune) e dettate dalla tempistica, visti i tempi dilatati a causa del parere dell’Autorità nazionale dei trasporti. Il confronto in commissione consiliare ha riguardato anche il caso Uber e la sua piattaforma degli Ncc. «Non dobbiamo far passare il messaggio che loro lavorano bene e invece i nostri tassisti no. Si facciano più controlli sugli Ncc», l’appello di Lorenzo Leonetti (Pd). «Non siamo contro la libera concorrenza o contro Uber, ma rispettino le regole che li differenziano dai tassisti», ha aggiunto Loprieno. Di diverso avviso il centrodestra. «Una grande multinazionale sbarca a Bari e noi la accogliamo annunciando controlli a tappeto ed eseguendo la prima multa. Pessima accoglienza in una città in netto ritardo sul rilascio delle licenze dei taxi e sull’ampliamento dell’offerta della mobilità» l’affondo di Giuseppe Carrieri (FI).