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8 marzo, gli studenti in piazza a Bari per i diritti delle donne: «Non vogliamo mimose, ma pane, pace e rose»

 
Redazione online

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La mimosa, fiore simbolo della festa della donna, tra le mani di donne di diverse etnie e fedi religiose

La mimosa, fiore simbolo della festa della donna

La manifestazione inizierà alle 17, con un corteo che partirà da Piazza Umberto I e culminerà in Piazza del Ferrarese.

Lunedì 03 Marzo 2025, 17:50

BARI - In occasione della festa della donna dell'8 marzo gli studenti di Zona Franka, Udu Link Bari e Uds Bari, assieme alle altre realtà transfemministe baresi, hanno indetto una manifestazione alle 17, con un corteo che partirà da Piazza Umberto I e culminerà in Piazza del Ferrarese.

“Nella giornata internazionale dei diritti delle donne sentiamo l'esigenza di mobilitarci perché non c’è nulla da festeggiare: non vogliamo mimose per una sola giornata, ma diritti garantiti tutto l’anno! Scendere in piazza l’8 marzo significa scioperare contro i luoghi della produzione e della riproduzione, dove la violenza patriarcale si esercita ogni giorno: nelle case e sui posti di lavoro, nelle scuole e nelle università, nei supermercati e nei luoghi di consumo, nelle strade e nelle piazze, in ogni ambito della società.” dichiara Silvana Federighi, membro dell’esecutivo di Zona Franka. “Per cambiare questo sistema serve un'attivazione costante, ed è proprio per questo che ci impegnamo nella costruzione di una città transfemminista. Saremo in sciopero per fare rumore sabato pomeriggio tra le strade del centro di Bari affinché tutta la cittadinanza si sensibilizzi e si rompa il muro dell’indifferenza”, continua Silvana Federighi.

“Scendiamo in piazza per mostrare a tutte le donne che un'alternativa è possibile. Per tutte le lavoratrici invisibili che vivono nel ricatto economico. Per tutte le donne che non vedono garantito il loro diritto all'aborto a causa del definanziamento costante della RU486 e del numero esorbitante di obiettori di coscienza. Per tutte coloro che subiscono discriminazioni e molestie in ogni spazio che attraversano, anche in quelli che possono sembrare più emancipati come scuole e università. Per questo abbiamo bisogno di tutele concrete per le studentesse vittime di violenza nei luoghi della formazione: nel 2025 non è più tollerabile sentire casi di molestie e abusi in università”, dichiara Valeria Patruno, responsabile dell'organizzazione UdU-Link Bari.

"Abbiamo scelto di manifestare per chiedere ancora una volta l'introduzione dell'educazione sessuale e all'affettività nelle scuole. Il ministro dell'istruzione Valditara dovrebbe preoccuparsi di questo invece che della modifica dello statuto degli studenti e delle studentesse. Noi non abbiamo bisogno di studiare la storia attraverso i libri sacri ma di avere una scuola transfemminista. Noi continuiamo a reclamare un'educazione sessuale, volta alla valorizzazione delle differenze, perché crediamo che la cultura e la formazione sia l'unico mezzo per cambiare questo sistema patriarcale", conclude Antonella Albergo Coordinatrice dell’Unione degli Studenti Bari. «L'otto marzo non regalateci le mimose, ma pane, pace e rose: vogliamo vivere, non sopravvivere»

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