CONVERSANO - In centinaia hanno partecipato oggi, domenica 9 febbraio, alla Marcia della pace organizzata dall'Azione Cattolica Italiana e che ha visto coinvolti in particolare i giovani dei gruppi territoriali della Diocesi di Conversano-Monopoli. Tra cori, striscioni e canzoni il corteo è partito, dopo la messa officiata dal vescovo Giuseppe Favale e dall’arciprete della Basilica Cattedrale don Felice Di Palma, da Piazza Castello e poi, attraversando la città, ha raggiunto nuovamente Largo Conciliazione. Lo slogan della marcia è stato «La pace in azione», un «invito a vivere la pace nelle azioni concrete quotidiane», ha sottolineato il vescovo.
Con questo tema, che riprende il messaggio di Papa Francesco «Rimetti a noi i nostri debiti, concedici la tua pace», si è voluto evidenziare che la pace «non è un traguardo definitivo ed acquisito, ma un cammino che richiede l’impegno di tutti. Ognuno di noi è chiamato a esserne protagonista, contribuendo alla sua costruzione e mettendo al centro la persona». Momenti centrali della giornata sono stati la solenne celebrazione eucaristica nella Basilica pontificia e la Marcia della pace per le strade del paese. Le comunità parrocchiali diocesane, hanno sventolato bandiere dell’Azione cattolica e della pace ed esposto cartelloni e striscioni realizzati a mano e a tema, per colorare le strade con messaggi di speranza, per richiamare l’Anno giubilare.
La Festa della pace «è un’occasione per educare bambini, ragazzi e adulti alla solidarietà e al rispetto reciproco», hanno evidenziato nei loro interventi il vescovo, il sindaco Giuseppe Lovascio e gli acierrini. Azione Cattolica, è stato evidenziato, quest’anno sostiene il progetto «Amunì» (l’invocazione dialettale di «Andiamo!») di Libera, rivolto a giovani con precedenti penali, per aiutarli a riprendere in mano la propria vita. «Attraverso percorsi di memoria, impegno, cittadinanza e viaggio, il progetto favorisce la crescita personale e la rottura con modelli sociali devianti, promuovendo il reinserimento attraverso nuove esperienze di impegno e responsabilità». I ragazzi di Azione Cattolica della Diocesi sono stati per un giorno autori di sceneggiature uniche e irripetibili, ovvero le proprie vite che possono essere portatrici «della vera pace di cui ha bisogno il nostro mondo».