Domenica 07 Settembre 2025 | 02:22

Neonato morto nella culla termica a Bari: don Antonio Ruccia ascoltato dagli inquirenti. Previsto oggi pomeriggio un momento di preghiera

 
Redazione online

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Neonato

Il suo telefono non avrebbe squillato quando il bimbo, trovato senza vita pochi giorni fa, era stato posizionato nella culla 

Domenica 05 Gennaio 2025, 18:42

06 Gennaio 2025, 10:37

BARI - Quell’allarme che altre due volte, negli ultimi anni, aveva avvisato don Antonio Ruccia che nella «culla della vita» c’era un bambino, la mattina del 2 gennaio non è scattato. E un bambino è morto. Il sacerdote, come ha fatto fin dal primo momento dopo il ritrovamento del neonato privo di vita all’interno della culletta termica, ha ribadito anche ieri davanti ai poliziotti e ai magistrati che il suo telefono non ha suonato. Don Antonio giovedì era a Roma. È stato allertato dai parrocchiani della chiesa di San Giovanni Battista nel quartiere Poggiofranco, dove è parroco e i cui locali ospitano la saletta con la culla, che il titolare di una agenzia di pompe funebri - in quel momento si stava celebrando un funerale - aveva trovato un neonato morto.

È rientrato a Bari sabato e ieri mattina è stato convocato in Questura per essere sentito come persona informata sui fatti. A raccogliere le sue dichiarazioni il procuratore aggiunto Ciro Angelillis e la pm Angela Maria Morea, che coordinano le indagini della Squadra mobile. Ha parlato per poco più di un’ora spiegando nel dettaglio il meccanismo che collega l’allarme della culla - che dovrebbe attivarsi quando rileva un peso o un movimento - e il suo telefono cellulare. Segnale che il 2 gennaio non sarebbe partito. A confermarlo saranno i tabulati telefonici. Peraltro - stando alla testimonianza di chi era lì la mattina del tragico ritrovamento - non si sarebbe attivato neppure l’impianto di riscaldamento a servizio della saletta dove è posizionata la culla, in un locale adiacente alla chiesa. Al sacerdote sono state fatte anche domande sui recenti malfunzionamenti della culla di cui diversi testimoni hanno già riferito agli investigatori e poi sul sistema di manutenzione ed eventuale controllo periodico del dispositivo.

Raccolte le parole del sacerdote, quella che inizia oggi sarà la settimana decisiva per gli accertamenti tecnici, atti investigativi decisivi per individuare cause ed eventuali responsabili del decesso del bambino. La Procura affiderà ad un esperto una consulenza per capire il funzionamento del dispositivo - posto sotto sequestro - e accertarne l’eventuale malfunzionamento. Il tecnico che è intervenuto per ultimo sulla culletta, dopo una recente segnalazione di guasto, a metà dicembre, è già stato sentito e ha spiegato di aver ripristinato il sistema. La consulenza dovrà anche indagare sulla possibile correlazione con un blackout della rete elettrica nel quartiere proprio a ridosso delle festività natalizie. Quindi sarà la volta degli accertamenti medico legali. Nei prossimi giorni, forse già domani, la Procura conferirà l’incarico per l’autopsia al professor Biagio Solarino e molto probabilmente anche ad un neonatologo, che dovranno stabilire le cause della morte del bambino, età precisa e presenza di eventuali patologie e se quando è stato lasciato nella culla fosse ancora vivo.

Le risposte a tutti questi quesiti serviranno a individuare le eventuali responsabilità. Al momento il fascicolo d’inchiesta, a carico di ignoti, ipotizza il reato di abbandono di minore seguito da morte. Se venisse confermato che il bambino era vivo quando è stato abbandonato nella culletta termica e che il decesso sia quindi stato provocato dal malfunzionamento del dispositivo, le «colpe» potrebbero ricadere su chi aveva il compito di provvedere alla manutenzione della culla. Se invece il piccolo era già morto, allora inizieranno le verifiche per tentare di identificare la mamma e, in tal caso, l’ipotesi di reato potrebbe cambiare.
In attesa dell’esito delle indagini, la comunità della parrocchia di Poggiofranco protagonista della tragedia si riunirà oggi in un momento di preghiera dedicato proprio alla piccola ignota vittima.

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