BARI - È morto, all'età di 58 anni, Carmelo Torre, professore del Politecnico di Bari, esperto di ingegneria civile e ambientale e storico esponente di Rifondazione Comunista. La camera ardente è allestita oggi, 17 dicembre, all'obitorio del Policlinico di Bari fino alle 18. Domani alle 15.30 i funerali nella chiesa di San Marcello.
Torre, un membro molto apprezzato dalla comunità accademica, era affetto da fibrosi cistica. A settembre, in un suo post di Facebook, richiamava l'attenzione proprio sulla difficoltà di reperire un farmaco salva vita per quanti soffrono della malattia: «L'assenza di un farmaco come il Creon - insostituibile per i malati di fibrosi cistica, compromette seriamente la loro vita, per cui Ministero della Salute e Aifa sono chiamati ad assumersi interamente le loro responsabilità (ott 2017). Come al solito i governi della Repubblica (anche l'attuale) si sono trovati con "una mano davanti e una dietro"».
Chiamato affettuosamente "Batman" dai suoi studenti, è ricordato - nelle parole del sindaco Vito Leccese - come un uomo sensibile e intelligente, vitale e curioso, interessato a dare il proprio contributo alla crescita della comunità: nel suo ufficio, dove spendeva instancabilmente tutte le sue giornate, erano esposti tutti i cimeli di una vita, dei suoi viaggi e delle sue esperienze politiche (anche nell'ultima tornata elettorale era stato candidato con una delle liste civiche a sostegno di Leccese). La bandiera rossa con il volto di Che Guevara era un tratto distintivo della sua stanza, dove accoglieva senza sosta studenti e dottorandi.
Tanti i messaggi di cordoglio sui social: «Non ci credo ancora ... Tu sei sempre stato l'esempio vivente di una persona vera e genuina molto rara ai giorni nostri... mi hai seguito in orari anche impensabili mettendoti sempre a disposizione per finire la tesi, ti sei battuto per me negli ultimi esami, in quanto lavoravo e i tempi per studiare erano molto ristretti ... Non posso fare altro che ringraziarti e scusarmi se le ultime volte che ci siamo sentiti non ho mai avuto il coraggio di tenere qualche lezione all'università come volevi tu. Grazie, maestro di vita».
E ancora: «Sei stato un amico, un compagno, un grande docente, una persona perbene, un idealista. Sottolineo idealista perché a differenza di tanti eri rimasto fedele agli ideali di gioventù. Che la terra ti sia lieve ti saluto a pugno chiuso perché so che è quello che avresti voluto». Un altro saluto: «Ha seminato conoscenza, valori e portato la luce dove vi era il buio. Un po' come il Batman che impersonificava. Oggi si è perso non un Prof qualunque. Ma il BatProf del Politecnico di Bari.»