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Treni, gli Intercity saranno puliti a Lecce, non più a Bari: a rischio 20 posti di lavoro

 
Rita Schena

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Rita Schena

Treni, gli Intercity saranno puliti a Lecce, non più a Bari: a rischio 20 posti di lavoro

Fabio Lisco, Uiltrasporti: «Disponibili al confronto con Trenitalia»

Martedì 17 Dicembre 2024, 13:10

BARI - Un taglio del lavoro scoperto «per caso», in concomitanza con la comunicazione del cambio di orario fatta al personale. Da domenica 15 dicembre i treni intercity giorno, che terminavano la loro corsa a Bari, si fermano a Lecce. Questo significa che i vagoni non sono più puliti nell’impianto di Bari, che è in fondo a via Crispi, ma a Lecce e di conseguenza i 20 addetti che operano a Bari, già sottoposti da anni ad ammortizzatori sociali, rischiano di vedersi ulteriormente ridurre i loro incarichi.

«Questa comunicazione del cambio di orario ci ha preoccupati non poco – spiega Fabio Lisco segretario regionale Uiltrasporti Puglia con delega alle attività ferroviarie -, per questo abbiamo chiesto un incontro a Trenitalia e alla ditta appaltatrice, per capire quale sarà il futuro di questi 20 lavoratori. Noi siamo disponibili al dialogo, ma tutti devono sedersi attorno al tavolo per arrivare ad una soluzione, la parte datoriale e la società appaltante».

A chiedere il confronto una nota congiunta di Filt Cgil, Fit Cisl, Ugl Ferrovieri e Orsa, oltre a Uiltrasporti, dove si sottolinea come ulteriore motivo di preoccupazione è non solo lo spostamento del termine delle corse da Bari a Lecce, ma anche la riduzione delle carrozze dei convogli. «Sul territorio sono emerse nel tempo criticità legate alla produzione di servizi di pulizia – si legge -, che fino ad ora non sono state sanate».

«Stiamo parlando di lavoratori tutti con carichi familiari – sottolinea Lisco -, c’è chi ha già più di 50 anni, chi ha bambini piccoli. Questa situazione di taglio dei treni a lunga percorrenza, di spostare le pulizie da Bari a Lecce, va avanti da anni. Non è possibile scaricare sempre sull’anello più debole, il personale degli appalti, la volontà di risparmiare. Sappiamo bene che Trenitalia ha tutto il diritto di ricalibrare le sue scelte, che decide il percorso dei treni e la loro composizione, ma a questo punto c’è urgente necessità di un tavolo di confronto. Non si possono gettare nel tritacarne 20 lavoratori e le loro famiglie».

Gli addetti alle pulizie sono già da tempo sottoposti ad ammortizzatori sociali con il risultato di veder tagliato lo stipendio e di conseguenza anche i contributi pensionistici. In un sistema economico in costante inflazione, hanno dei redditi ridotti al lumicino.

«Noi ci rendiamo disponibili a trovare una soluzione – continua il segretario regionale Uiltrasporti Puglia – e a ragionare insieme. Tanto più che l’impianto di pulizia di Bari è un centro nuovo ad alta tecnologia. Che ne sarà di quella struttura se vengono meno i treni? Si tratta di un hub costruito 10 anni fa, con apparecchiature di valore, circa 15 binari per lavare i treni a lunga percorrenza. Se rimanesse un ennesimo sito fermo, sarebbe un peccato». [R. Sche.]

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