BARI - Di sicuro il 2025 sarà un anno di eterno cantiere per una delle principali piazze di Bari provocando inevitabili ma necessari disagi. Prende forma il cronoprogramma del rifacimento di piazza Moro, l’area esterna alla stazione centrale che sarà riqualificata grazie a 10 milioni di euro del bando Pinqua-Pnrr del Nodo Verde, a cura di Rfi.
Operai e attrezzi compariranno già ai primi di gennaio per le fasi propedeutiche all’avvio del cantiere, in primis con la bonifica dall’eventuale presenza di ordigni bellici. A marzo invece ci sarà materialmente il primo intervento, quello che fino a luglio riguarderà il lato nord della piazza, verso via Sparano, per intenderci quella che si sviluppa tra l’hotel Leon D’oro e l’angolo con via Niccolò Dell’Arca.
Il cronoprogramma di questa prima parte dell’opera – che porterà a una rimodulazione della piazza in termini di mobilità rendendola quasi totalmente pedonale – è stato illustrato ieri mattina dal direttore della Ripartizione Urbanistica, Pompeo Colacicco, ai consiglieri comunali della commissione Trasparenza, presieduta da Antonio Ciaula (Fdi).
Un focus sulle opere ferroviarie che restano grazie al Pnrr dopo la decisione di Rfi di rinunciare ai fondi previsti dal Piano (a causa dei tempi molto stretti per un progetto complesso e di dettaglio) per procedere con risorse proprie alla realizzazione del Nodo Verde, la piastra-parco di ricucitura al di sopra del fascio di binari progettata dall’archistar Massimiliano Fuksas. Di quel finanziamento restano i 10 milioni di euro con i quali piazza Moro diventerà pedonale nella parte antistante le palazzine ferroviarie e avrà più verde invece nella parte che conduce a via Sparano e che oggi versa nel più totale degrado.
Una piazza Moro, non più con la pavimentazione in asfalto, dove sarà comunque possibile transitare con la formula veloce del «kiss and ride», lasciare l’auto in sosta per pochi minuti solo per accompagnare o andare a prendere viaggiatori.
L’area nord della piazza, verso via Sparano, non perderà la sua prevalente destinazione a verde pubblico, che sarà riqualificato e potenziato con altre essenze e piante. L’obiettivo è salvaguardare gli alberi e gli arbusti in buone condizioni e aggiungerne altri nei vari punti della piazza oggi scoperti e fortemente degradati.
«E i lavori inizieranno proprio da questo lato» ha spiegato il dirigente Colacicco ai consiglieri, mentre il lato sud sarà risistemato entro il 2026. Anno in cui una volta esaurita la scadenza Pnrr, Rfi potrà poi procedere con le sue opere (in queste settimane si stanno valutando molti aspetti sulla rete elettrica, sul cablaggio e sui sottoservizi) legate alla piastra. Una piazza che in questa fase di cantiere di inizio 2025 risentirà anche di un’altra opera al via, in particolare su corso Italia dove si procederà alle prime fermate e corsie dedicate al Brt, altro progetto finanziato dal Pnrr che prevede quattro nuove linee portanti per il trasporto pubblico locale completamente elettriche.