In principio, fu Gianluca Lapadula, attaccante del Cagliari. Dopo aver segnato un gol al Bari, gioì poggiando la mano sulla fronte e facendo una linguaccia in favor di telecamera. Poi, vennero altri giocatori, pronti ad esultare alla stessa maniera e non solo: l’indimenticabile capocannoniere biancorosso Igor Protti, il tosto centrocampista brasiliano Gege Gerson e il capitano per eccellenza Giovanni Loseto. Il prossimo sarà Mario Balotelli, la punta ripescata dai dilettanti dal Genoa. Il sogno è Erling Haaland del Manchester City («al quale vorrei chiedere la maglia»). Già, ma sarebbe l’onirico desiderio di chi? Di Emanuele Clemente da Bitonto, più noto al mondo multimediale col nickname di EmanueleSuperstar16, potendo già vantare una pagina Instagram seguitissima. È lui il vero fenomeno del calcio italico: e tutti i calciatori sono «pazzi» di questo scricciolo sorridente e dolcemente impertinente. A mezza via fra un affezionato tifoso e un acuto giornalista, ha incrociato tanti campioni della pedata nostrana, allargando lo spettro delle interviste pure ai personaggi dello spettacolo, come i tremendi Pio e Amedeo e l’inimitabile «the Voice» di «Tutto il calcio minuto per minuto» Francesco Repice.
Qualche giorno fa, al suo curriculum pieno zeppo di presenze fra serie A e B, ha aggiunto alcuni giocatori del Genoa, incontrati al Centro Sportivo «Pio XII - Gianluca Signorini» di Genova, città nella quale, circondato dall’amore di papà Alfredo e mamma Nadina, il piccolo gigante Emanuele sta combattendo la sua battaglia più grande. Un manipolo di rossoblù, guidati dal mister Patrick Vieira, ha adottato l’insolito cronista e l’ex nazionale gli ha fatto la solenne promessa, appena riprenderà confidenza con le porte avversarie. Così, le giornate trascorrono all’insegna dello sport più praticato al mondo, passione instillatagli dal padre: «Avevo pochi mesi quando mi ha portato per la prima volta allo stadio. Era un Bari-Venezia al San Nicola», ricorda Ema. Gli è che fra una domanda seria, un’intima confidenza e una simpatica smorfia, gli assi del cuoio non hanno segreti per lui, che è sempre più felice della galleria delle celebrità, che gli hanno concesso lieti la loro amicizia e, spesso, gli hanno dedicato il curioso festeggiamento che dicevamo: «È sempre stato il saluto affettuoso tra me e papà Alfredo. L’abbiamo visto per la prima volta in un cartone animato, oggi è diventata l’esultanza dei bomber», spiega allegro.
«Anzi, spesso, si scambiano consigli sul Fantacalcio e persino suggerimenti tattici, attraverso videochiamate: con Gianluca Mancini, Giovanni Fabbian, Andrea Carboni, Alessandro Marcandalli, il barese Alessandro Vogliacco e Vitinha siamo sempre in contatto. E, inoltre, con l’ex juventino Michele Padovano ha un legame davvero speciale», rivela il genitore. Sì, perché Emanuele legge i giornali, studia le statistiche, analizza i dati, si prepara con puntiglio e dedizione ogni volta che deve scoprire un nuovo protagonista delle domeniche pallonare. E, peraltro, l’avventura mica finisce qui, «perché il 20 dicembre arriverà l’amico Elia Caprile e non vede l’ora di conoscere la squadra napoletana e l’allenatore Antonio Conte», prende l’appunto il papà. Insomma, l’irresistibile bimbo - pupillo del nonno Lillino, romantico calciofilo - ha portato una ventata di purezza e simpatia in un universo, come quello calcistico, certe volte un po’ troppo serioso, quasi sempre ipocrita.