Sabato 06 Settembre 2025 | 20:43

Bari, al via il salario minimo comunale e al garante dei detenuti: due mozioni nel segno dei diritti

 
Ninni Perchiazzi

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Ninni Perchiazzi

Bari, al via il salario minimo comunale e al garante dei detenuti: due mozioni nel segno dei diritti

La vice sindaca: «Condividiamo la connessione tra salario minimo e il tema della detenzione». Salario minimo comunale e figura del Garante dei diritti dei detenuti

Sabato 23 Novembre 2024, 15:31

BARI - Salario minimo comunale e figura del Garante dei diritti dei detenuti, due mozioni nel segno della dignità e della tutela dei lavoratori e delle persone. Gruppo Laforgia e M5s scendono in campo in nome della giustizia sociale, ma anche con l’intento di stimolare azione ed attività dell’amministrazione.

Due le mozioni presentate alla presidenza del Consiglio comunale con prima firma Michele Laforgia, e sottoscritte da Antonello Delle Fontane, Italo Carelli, Francesca Bottalico, Victor Laforgia e Pasquale Lavopa. Con la benedizione della giunta, come ha evidenziato la vicesindaca Giovanna Iacovone, condividendo «in particolare la connessione tra salario minimo e il tema della detenzione».

Adesso sarà l’Aula a dover ratificare i provvedimenti affinché la giunta Leccese li renda operativi, quali «punti qualificanti del programma della maggioranza e del sindaco», perché riguarda «la dignità e la vita delle persone», ricorda Michele Laforgia. Riflettori quindi sul problema del lavoro povero. «È un’emergenza. Non ci sono solo lavoro precario e la disoccupazione, ma anche il lavoro mal pagato», aggiunge il penalista, per poi spiegare: «In Puglia c’è il 27,5% di famiglie in povertà relativa, un milione di persone in condizioni di indigenza. Alcuni comuni, prima Firenze, poi Napoli, Foggia, Noicattaro e Conversano hanno adottato una delibera che vincola il Comune a fare rispettare negli appalti pubblici i contratti collettivi nazionali di lavoro per il salario minimo o comunque a non scendere al di sotto di 9 euro all’ora». «Bari non può rimanere inerte di fronte a questo problema», dice ancora, offrendo le due opzioni per l’applicazione della norma: introdurre il principio nei bandi pubblici come condizione di accesso oppure come premialità.

«In entrambi casi - dice ancora l’ex candidato sindaco - riteniamo di sollecitare la competizione delle imprese in modo da mantenere un livello dei salari che sia adeguato e dignitoso, evitando la rincorsa al ribasso degli appalti pubblici. Una pratica che ha determinato notevolissimi problemi su qualità, servizi, subappalti e quant’altro. È un criterio da invertire».

«Un’iniziativa fondamentale per garantire dignità e diritti ai lavoratori, in linea con le linee programmatiche del sindaco e con l’impegno del M5S - afferma Delle Fontane -. Bari, insieme ad altri comuni virtuosi, può diventare un modello di giustizia sociale, anticipando interventi normativi nazionali».

Non meno rilevante il tema dell’istituzione del Garante dei diritti delle persone private della libertà personale, «una figura che sarà fondamentale per vigilare sull’applicazione dei principi costituzionali legati al trattamento penitenziario, promuovendo la rieducazione e il reinserimento sociale», sostiene ancora il pentastellato.

«È un gesto simbolico, un segno di attenzione, ma ha anche uno scopo pratico: garantire la dignità dei detenuti significa anche garantire la sicurezza urbana - afferma Laforgia - Un carcere punitivo, separato dal territorio e che peggiora le condizioni di partenza, inevitabilmente diventa criminogeno».

L’impegno è quindi lanciare quella che definisce «una battaglia culturale di prossimità», sollecitando il Comune «ad avviare un canale di ascolto e fornire tutta la collaborazione possibile per alleviare le condizioni carcerarie, certo non risolverle. Basti pensare a trasporti gestione rifiuti ed eventuali emergenze». Quattro le strutture carcerarie a livello metropolitano «con cui è necessario dialogare»: le due di Bari, Altamura e Turi-, senza dimenticare il Cie, «dove di fatto sono detenute persone che non sono lì per motivi di carattere giudiziario».

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