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Via Manzoni, a Bari il rebus parcheggi: sacrificati 140 stalli, ma 400 si possono recuperare tra Corso Italia e area Rfi

 
Davide Lattanzi

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Davide Lattanzi

Via Manzoni, a Bari il rebus parcheggi: sacrificati 140 stalli, ma 400 si possono recuperare tra Corso Italia e area Rfi

La strada sarà quasi interamente preclusa alle auto. Lavori a marzo, ma non mancano le incognite. A fine novembre il sindaco Leccese incontra i commercianti

Giovedì 14 Novembre 2024, 12:21

BARI - Tutto pronto per la «rivoluzione», pur con qualche nube all’orizzonte. L’amministrazione comunale intende rispettare alla lettera il cronoprogramma riguardante il progetto su via Manzoni. Una delle strade simbolo dei fasti del capoluogo, infatti, da troppo tempo ha perso il suo appeal: zone buie, negozi storici chiusi uno dopo l’altro, un senso diffuso di vuoto che si mescola a nostalgia. Ragioni che hanno spinto il neo sindaco Vito Leccese a renderla un cardine del suo programma.

A fine settembre, il primo cittadino ha presentato ai residenti l’idea che prevede la pedonalizzazione pressoché totale della strada ed entro la conclusione di novembre si terrà un secondo incontro per raccogliere le ultime impressioni degli abitanti della zona su eventuali criticità. Sarà un confronto determinante: non oltre l’inizio di marzo, infatti, partiranno i lavori.

LA «PIAGA» PARCHEGGI Non è un mistero: il quartiere Libertà è abbondantemente «congestionato». I posti auto scarseggiano, nel weekend diventano addirittura introvabili. Soluzioni in garage privati o in box auto hanno costi proibitivi e, in ogni caso, nell’intero rione manca totalmente pure tale disponibilità, almeno fino all’inizio del 2025. Facile intuire che la maggiore preoccupazione dei residenti riguardi un aumento delle difficoltà in tal senso: sia per l’oggettiva riduzione delle zone di sosta che scaturirà dalla pedonalizzazione, sia (in particolare) a causa delle aree che inevitabilmente saranno chiuse al traffico con l’inizio delle opere. Oltre 140, infatti, saranno gli stalli che si perderanno con l’avvio dei lavori, programmati a vari step, partendo dai primi due isolati della storica via dello shopping contando da piazza Garibaldi. Indispensabile, pertanto, trovare strategie nell’immediato.

Alcune idee portano all’ampliamento dei park & ride ai confini con il Libertà per limitare l’afflusso nel quartiere: in tale direzione, si ipotizza anche la creazione di nuovi servizi navetta. Piani che potrebbero ridurre il problema, ma non risolvere i disagi dei residenti.

TRATTATIVA CON RFI Ecco perché è stata avviata una trattativa (condotta dall’assessore alla Cura del territorio, Domenico Scaramuzzi) con Ferrovie dello Stato per ottenere la possibilità di destinare al parcheggio un ampio tratto di corso Italia: nel dettaglio, si recupererebbero circa un centinaio di soste nel tratto che collega la chiesa del redentore e la stessa via Manzoni, ma altri trecento stalli potrebbero diventare disponibili sul lato opposto del binario ferroviario.

L’accordo non è ancora raggiunto, ma trapela un cauto ottimismo sul buon esito della negoziazione che potrebbe concludersi con un’intesa entro un paio di settimane. Resta, tuttavia, da stabilire come saranno regolamentate le soste: se, nel dettaglio, si penserà alla tutela degli abitanti del quartiere riservando apposite zone soltanto per i residenti oppure se il parcheggio sarà «promiscuo», ovvero aperto anche all’utenza esterna. La preoccupazione più impellente, tuttavia, riguarda proprio la sistemazione prioritaria dei residenti.

UN VOLTO NUOVO La certezza è che la riqualificazione di via Manzoni rappresenterà la «summa» del programma del nuovo corso del governo cittadino. Ovvero, zone più vivibili, scandite dalla mobilità sostenibile, dal respiro europeo e dalla connotazione ecologica. Settecentocinquanta metri della strada saranno completamente ripensati in tale chiave, con lo smantellamento dei marciapiedi e dell’asfalto esistente ed un unico piano calpestabile che nel primo tratto vedrà il ripristino della chianca storica, mentre la arte seguente giocherà tra tradizione e modernità.

Prevista anche una nuova illuminazione pubblica, filodiffusione, videosorveglianza, una vegetazione ad alto fusto e a chioma alta. Soltanto due saranno le aree aperte al traffico (con la disciplina della «zona 30»): tra via Calefati e via Principe Amedeo, nonché tra via Crisanzio e corso Italia, così come sarà possibile parcheggiare soltanto negli ultimi due isolati della strada. Una «rivoluzione», appunto. Ma solo i prossimi dialoghi tra istituzioni e cittadini chiariranno se i dubbi siano definitivamente fugati.

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