BARI - I punti caldi diventano quelli di strettissima attualità. Dall’avvio della fase di partecipazione che porterà, si spera, al nuovo Piano Urbanistico generale sino alle ultime ordinanze anti-movida e anti-bivacco. Non da meno l’appello, quasi unanime, all’avvio di «un vero decentramento amministrativo» e di «politiche attive per il sostegno all’emergenza casa».
Seduta fiume ieri pomeriggio a Bari del Consiglio comunale dedicato alla discussione generale degli indirizzi di governo e delle linee programmatiche del sindaco Vito Leccese. Un dibattito nel quale destra e sinistra non si sono affatto risparmiate pungolando, seppur con toni diversi, l’amministrazione comunale. «Voi vivete su Marte se dite che per contrastare i parcheggiatori abusivi occorre estendere la tariffa oraria dei grattini. Servono più controlli e più Daspo urbani», l’affondo del coordinatore delle opposizioni Fabio Romito. «Le linee programmatiche del sindaco – incalza - riflettono la mancanza di idee, di entusiasmo e di freschezza di questa amministrazione ormai sempre più spostata a sinistra».
Caustico anche l’intervento di Giuseppe Carrieri (Forza Italia): «Una città ecosostenibile non ammette la Camionale. Una vera città smart prevede la digitalizzazione e servizi più veloci per il cittadino». «Sindaco lei non doveva nominare il sindaco della notte, ma un giovane sindaco del futuro. E sa perché? Per dare speranza ai nostri figli di poter tornare a Bari nel 2040. Mio figlio avrà 36 anni, noi invece saremo nonnetti ai giardinetti», le parole di Carrieri che a un certo punto non trattiene la commozione.
«Città sporca, mercati nel degrado, ci propinate la Tari più alta d’Italia. Parlate di Brt ma non avete ancora smontato i cavi dei filobus. Il Pug? Solo telenovela che dura da 17 anni con due bozze nel cassetto e la spesa di 1 milione di euro», l’attacco di Antonio Ciaula (Fratelli d’Italia). «In queste linee non c’è nulla sui giovani, sulle residenze universitarie e sugli anziani» la critica di Pino Neviera (Udc). E dai banchi del centrosinistra non arrivano solo elogi, ma anche appelli. «Si faccia un vero decentramento. In campagna elettorale più cittadini ci hanno detto che i Municipi non hanno fatto nulla. Servono anche analisi sociali, fiscali ed economiche sui singoli quartieri» il monito di Michele Laforgia (Laforgia Sindaco) che annota una mancanza nelle linee: «Non c’è nulla sul salario minimo comunale. Altri Comuni, come Firenze, Napoli e Foggia l’hanno adottato. È un gesto di civiltà per contrastare le diseguaglianze».
«Decentramento vero e sostenibilità nei quartieri» gli auspici di Antonello Delle Fontane (M5S) mentre dal Pd l’appello di Michelangelo Cavone a «una vera raccolta porta a porta nei quartieri e alla risoluzione del nodo ferroviario tra Palese e Santo Spirito». E se da Progetto Città con la consigliera Silvia Russo Frattasi c’è l’appello a dotare «gli uffici comunali di personale addestrato alla lingua dei segni per i cittadini sordi», la civica Leccese Sindaco elenca alcune priorità: «Più tutela agli animali, più alloggi erp, più contrasto alle povertà», il monito di Pierluigi Introna; «Valorizzazione del patrimonio archeologico del IV Municipio, specie di Ceglie e Loseto» la raccomandazione di Grazia Albergo. «Sia una città più inclusiva, senza barriere e che tuteli le fragilità» dicono Angela Perna (Decaro per Bari) e Victor Laforgia (Laforgia Sindaco). Per le repliche di Leccese bisognerà – fatto insolito - aspettare un’altra seduta, quella del 4 novembre che sarà convocata per approvare gli indirizzi per le nomine nelle aziende (oggi alle 12 la giunta approverà la delibera dopo il rinvio di ieri e dopo un confronto con il Pd). Via libera infine dall’Aula alla rotatoria da realizzare all’incrocio tra via Mascagni, viale di Maratona e via Portoghese.