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Bari, vigilanza ai piani della Procura. Avvocati: «Non con i nostri soldi»

 
Isabella Maselli

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Isabella Maselli

Bari, vigilanza ai piani della Procura. Avvocati: «Non con i nostri soldi»

No al rinnovo del pagamento delle assicurazioni per i carabinieri in congedo

Giovedì 17 Ottobre 2024, 12:35

BARI - Si inasprisce lo scontro tra avvocati e Procura per le limitazioni all’accesso dei difensori negli uffici di via Dioguardi. Non soltanto l’assemblea della Camera Penale ieri, nella quarta giornata di astensione dalle udienze in segno di protesta, ha deliberato di «mantenere lo stato di agitazione degli avvocati penalisti» e «proseguire con tutte le iniziative di protesta che saranno ritenute utili, comprese ulteriori astensioni dalle udienze e dalle attività giudiziarie». L’Ordine degli Avvocati ha sospeso l’impegno a sostenere economicamente l’assicurazione dei carabinieri in congedo che piantonano i piani della Procura. Lo ha annunciato durante l’assemblea dei penalisti il presidente del Consiglio dell’Ordine, l’avvocato Salvatore D’Aluiso.

«Le iniziative dei penalisti non sono mai state a tutela propria ma sempre per salvaguardare diritti che gli avvocati sono chiamati a tutelare. Questa però è una situazione particolare - ha detto il presidente D’Aluiso - Abbiamo esteso il nostro campo di intervento, valutando l’esistenza di un profilo lesivo della dignità e del decoro dell’avvocato. E così come Consiglio abbiamo assunto una iniziativa che non è una ritorsione ma un necessario segnale del malessere dell’avvocatura». Il segnale è il no al rinnovo dell’assicurazione per i 25 uomini, in prevalenza carabinieri in congedo, che presidiano i piani della Procura (l’assicurazione, fino a ieri a carico dell’avvocatura, ammonta a 200 euro all’anno per ciascun uomo in servizio). «L’avvocatura - ha spiegato D’Aluiso - non è più disposta a mettere mano al proprio portafoglio per garantire il servizio, dal momento che è venuto meno lo spirito collaborativo che aveva caratterizzato il passato». Il presidente ha definito la concessione fatta dal procuratore di consentire il libero accesso alle segreterie dei pm dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 9.30, salvo appuntamento, una «soluzione offensiva».

La presenza dei carabinieri in congedo negli uffici giudiziari è frutto di una convenzione tra Procura e Associazione nazionale carabinieri. «Con il Consiglio dell’ordine non c’è mai stato alcun accordo formale ma in spirito di collaborazione gli avvocati non si sono sottratti alla richiesta. Oggi, però, il Consiglio ha ritenuto la richiesta di rinnovo irricevibile per la situazione che si è venuta a creare». D’Aluiso tuttavia non chiude la porta. «Se si riaprirà il tavolo della confronto, nulla vieta che lo spirito di collaborazione riprenda».

E contemporaneamente alla presa di posizione dell’Ordine, la Camera penale continua il braccio di ferro, evidenziando - ha detto la presidente Marisa Savino - che la Procura è «l’unico ufficio con cui non si è riuscito a raggiungere delle intese soddisfacenti per la tutela dei diritti dei cittadini, atteggiamento questo tanto più grave quanto proveniente dalla parte processuale che è il naturale contraddittore della difesa». Alla base della protesta c’è l’ordine di servizio firmato a maggio dal procuratore Roberto Rossi che ha limitato l’accesso alle segreterie e da giugno ad oggi i penalisti hanno già indetto quattro giornate di sciopero senza che nulla sia cambiato. «Tale situazione - ha aggiunto la presidente della Camera penale - non solo si pone in contrasto con il pieno esercizio del diritto di difesa ma costituisce anche una offesa alla dignità e al decoro degli avvocati nello svolgimento del loro lavoro». Lo stato di agitazione quindi continua, dal momento che «nessun segnale di apertura, o di invito al confronto, è pervenuto ad oggi da parte del capo dell’ufficio».

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