BARI - Tre liste pronte a darsi battaglia tra voti da reperire e accordi politici da tener ben saldi. Alla Città Metropolitana è tempo di elezioni. Ieri sono scaduti i termini per presentare l’elenco di candidati pronti a conquistare uno dei 18 banchi del consiglio metropolitano. L’organo che ha mandato in soffitta dal 2015 la vecchia Provincia affidando a sindaci e consiglieri comunali dei 41 Comuni del Barese la scelta dei rappresentanti.
Il Consiglio – immaginato dalla riforma Delrio – è un organo elettivo di secondo grado. Hanno diritto di elettorato attivo e passivo i sindaci e i consiglieri dei Comuni dell’area metropolitana. I rappresentanti istituzionali che domenica 6 ottobre dalle ore 8 alle 20 si recheranno nell’unico seggio allestito in via Spalato. Il centrosinistra si presenta con «Città Insieme» e «In Circolo» che spaziano dal Pd alle civiche passando per M5S, mentre il centrodestra si presenta con Centrodestra metropolitana che tiene insieme l’alleanza FdI, FI, Lega e Puglia Popolare. Numerosi i consiglieri comunali di Bari. La lista In Circolo schiera Michelangelo Cavone e Micaela Paparella (Pd) e la laforgiana Francesca Bottalico, mentre Città Insieme la decariana Angela Perna. Non c’è il dem Marco Bronzini che negli ultimi anni ha svolto il ruolo di delegato all’Edilizia Scolastica.
A destra invece è in lizza Giuseppe Carrieri (FI), che ha già ricoperto un mandato tra il 2014 e il 2019, mentre FdI schiera 8 consiglieri (4 donne e 4 uomini) pescati dall’area metropolitana senza mettere in campo alcun barese. Il capogruppo Antonio Ciaula, ad esempio, non è stato ricandidato. Elezioni che quindi decideranno la composizione del Consiglio presieduto di diritto dal sindaco di Bari Vito Leccese e dal quale potrà attingere la squadra dei delegati. Ciascun elettore potrà esprimere un voto per una lista e un voto per un candidato della lista. Il voto è in entrambi i casi ponderato. I seggi sono assegnati alle liste secondo il metodo d’Hondt. Sono proclamati eletti, per ciascuna lista, i candidati che hanno ottenuto la maggiore cifra individuale ponderata. Il voto dei sindaci e consiglieri ha infatti un valore diverso legato alla popolazione del Comune di appartenenza: tanto più alto quanto maggiore è la popolazione.