BARI - E’ un premio all’eccellenza della ricerca al femminile. La professoressa Maria Trojano dell’Università degli studi di Bari è fra le 99 ricercatrici italiane inserite nel prestigioso «Club Top Italian Women Scientists 2024».
Il riconoscimento, che viene attribuito dal 2016, è assegnato alle scienziate che si sono contraddistinte per una rilevante produttività e un alto numero di citazioni nel campo della biomedica, delle scienze cliniche e delle neuroscienze. L’obiettivo è quello di promuovere la ricerca condotta dalle donne e di avvicinare giovani studentesse al mondo delle Stem.
La professoressa Trojano, recentemente insignita del titolo onorifico di professoressa onoraria di Neurologia all’Università di Bari e già direttrice della Clinica Neurologica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria, dal 2014 è responsabile del Registro Italiano Sclerosi Multipla (86.000 pazienti e 180 Centri Clinici) in collaborazione con Fondazione Italiana Sclerosi Multipla, e dal 2024 coordina la rete europea (Svezia, Danimarca, Francia, Italia, Repubblica Ceca e Australia) dei registri di questa patologia.
Il «Club Tiws», nato grazie all’iniziativa della Fondazione Onda, riunisce le ricercatrici italiane che si sono distinte per l’elevata produttività scientifica e il significativo impatto delle loro pubblicazioni misurato in termini di citazioni. La selezione avviene sulla base dell’H-index, un indicatore che misura sia la quantità di progetti seguiti sia l’impatto scientifico di una ricerca nonché la sua continuità nel tempo, misurata sul numero di citazioni per ogni pubblicazione. Le professioniste incluse nel Club hanno un H-index pari o superiore a 60, che ne attesta la rilevanza nel panorama scientifico internazionale. Il club è dedicato alle scienziate impegnate nella ricerca recensite nella classifica dei Top Italian Scientists (Tis) di Via-Academy, un censimento degli scienziati italiani di maggior impatto nel mondo.
Fondazione Onda è l’Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, costituito a Milano nel 2005 con l’ambizione di proporsi come modello innovativo di attenzione alla salute femminile, declinando il proprio impegno nelle diverse fasi che caratterizzano la vita della donna, in tutte le fasce di età. L’obiettivo di Onda è promuovere una cultura della salute di genere a livello istituzionale, sanitario-assistenziale, scientifico-accademico e sociale per garantire alle donne il diritto alla salute secondo principi di equità e pari opportunità. Molti studi dimostrano che ancora oggi le donne sono penalizzate nella tutela della loro salute, nonostante sia ormai nota da diversi anni l’influenza che le differenze fisiologiche tra maschile e femminile esercitano sullo stato psico-fisico, sull’insorgenza e sullo sviluppo delle malattie e sulla risposta alle terapie farmacologiche. Le donne rispetto agli uomini, ad esempio, vivono più a lungo ma si ammalano di più, consumano più farmaci e sono le maggior utilizzatrici del Ssn.